Cronaca

Bimbo nato morto a Palermo, i familiari parlano di “malasanità”

Secondo loro le responsabilità dell’accaduto appartengono all’ostetrica che era di turno la sera del parto. La nonna del bambino ha più volte sottolineato che “il bambino stava bene e poteva nascere vivo“. A detta sua, sarebbe bastato non aspettare così tanto per fare il tracciato. Proprio per fare luce sulla vicenda i genitori hanno presentato una denuncia ai caraninieri, a seguito della quale la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. Per il momento non c’è nessun nome iscritto nel registro degli indagati.

Il corpo del bimbo è stato sequestrato dall’Autorità Giudiziaria per poter poi procedere con l’autopsia.

Cos’è successo la sera del parto

Per comprendere cos’è accaduto la sera del 5 novembre, bisogna tornare indietro di qualche giorno. Lo scorso 2 novembre la donna che di lì a poco sarebbe dovuta diventare madre era stata portata in ospedale per un controllo che, secondo quanto riferito dai genitori, sarebbe stato fissato già da tempo. In quell’occasione un medico aveva visitato la donna, ormai alla 38esima settimana di gravidanza. Dopo aver misurato la pressione sanguigna della paziente, il dottore avrebbe ritenuto opportuno mandarla al Pronto Soccorso per farla sottoporre a ulteriori accertamenti. Pare che la donna avesse la pressione minima più alta della norma, pertanto è stata ricoverata.

Viste le particolari condizioni di salute della giovane, i sanitari avrebbero deciso di indurre il parto mediante l’utilizzo di un cosiddetto palloncino. Eppure questa tecnica non aveva funzionato perché non era avvenuta alcuna dilatazione. Le avrebbero quindi somministrato una pastiglia che doveva prendere ogni due ore.

Durante un tracciato effettuato il 4 novembre, la futura mamma aveva rotto le membrane. È stata tenuta sotto controllo per l’intera giornata, sempre con la somministrazione della pillola ogni due ore. Il giorno del parto sarebbe stato fatto un nuovo tracciato e somministrata un’altra pillola.

L’ostetrica che aveva terminato il turno avrebbe invitato la donna a presentarsi nella sala travaglio al fine di effettuare un nuovo tracciato insieme alla somministrazione della pastiglia. Tuttavia, in base a quanto emerso dalla denuncia, non sarebbe stato fatto il tracciato previsto.

A distanza di un’ora la partoriente avrebbe fatto presente alla sanitaria di avere perdite ematiche, ma le sarebbe stato risposto che quello non era sangue da travaglio.

Intorno alle 23,30 la donna è stata sottoposta a un taglio cesario d’emergenza, a seguito del quale il piccolo è nato morto. Secondo quanto riportato dal padre del piccolo, durante la gravidanza non si erano presentati particolari problemi, a eccezione del citomegalovirus che la donna aveva contratto.

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