Beni confiscati: Csm avvia procedura di trasferimento dei giudici indagati

PALERMO – Trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale: questa la decisione del Csm nei confronti dei cinque magistrati indagati dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta sulla gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

La necessità di una scelta così tempestiva è stata sottolineata con forza da Paola Balducci, presidente della commissione e dal relatore Pierantonio Zanettin che hanno infatti affermato: “Abbiamo assunto questa decisione tempestivamente perché siamo convinti della necessità di tutelare l’immagine ed il prestigio della magistratura palermitana, cui il nostra paese tanto deve nella lotta alla mafia”. 

A essere coinvolta nell’indagine è innanzitutto Silvana Saguto che avrebbe favorito, nella gestione dei beni confiscati alla mafia, alcuni amministratori giudiziari invece di altri. L’ex presidente della sezione misure di prevenzione è stata trasferita, dopo lo scoppio dello scandalo, alla terza sezione della Corte d’assise.

Gli altri indagati sono invece l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara che sarebbe stato nominato dalla Saguto in cambio di consulenze assegnate al marito di quest’ultima e Walter Virga, figlio del magistrato Tommaso Virga

Inoltre l’inchiesta vede protagonisti anche Lorenzo Chiaramonte e Fabio Licata, entrambi ex componenti del collegio presieduto dalla Saguto.

In conclusione l’auspicio è che non si verifichino più casi di questo tipo e che la decisione del Consiglio superiore della magistratura possa davvero rafforzare la credibilità della funzione giudiziaria soprattutto in un’area in cui la presenza mafiosa è palpabile e molto diffusa.