PALERMO – Maxi sequestro di beni da parte dei Carabinieri di Palermo per un valore di 6 milioni di euro. È stato colpito dal provvedimento Filippo Salvatore Bisconti, nato a Belmonte Mezzagno, classe 1960 (arrestato in passato nell’ambito delle operazioni antimafia denominate Perseo e Jafar).
Le indagini patrimoniali sono avvenute dopo l’operazione Perseo che, nel dicembre del 2008 aveva portato all’arresto di Bisconti nella sua qualità di esponente della famiglia mafiosa di Belmonte Mezzagno e accusato di aver avuto molteplici contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti ed in particolare alla ristrutturazione dell’intera organizzazione Cosa Nostra, secondo il disegno operato da Benedetto Capizzi.
Inoltre Bisconti aveva gestito lavori edili con esponenti di famiglie mafiose di altri mandamenti, tra i quali Massimo Mulé e Gaetano Lo Presti.
Già lo scorso maggio era stato sequestrato un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare, per un valore di circa 3 milioni di euro tra cui beni aziendali, rapporti bancari, un appartamento e un’auto.
Il provvedimento odierno è scaturito da un’ulteriore attività investigativa che ha consentito di appurare come alcuni beni, fittiziamente intestati ad altre persone, erano in realtà riconducibili a Filippo Bisconti. Si tratta di beni aziendali, quote in società e una abitazione.