Bellolampo invasa dai rifiuti, Gelarda (Lega): “Ventimila tonnellate di rifiuti non trattati”

Bellolampo invasa dai rifiuti, Gelarda (Lega): “Ventimila tonnellate di rifiuti non trattati”

PALERMO –La situazione è tragica. Ci sono 20mila tonnellate di rifiuti, così come vengono raccolte in strada, lasciati qui e che non sono in questo momento trattabili“, così commenta il capogruppo della Lega Igor Gelarda, durante la sua ispezione condotta nei giorni scorsi nella discarica di Bellolampo.

La sesta vasca è piena. Si potrà mettere soltanto qualcos’altro, ma serviranno delle autorizzazioni dalla Regione. Sulla settima vasca, dopo 36 mesi, il progetto sembra essere partito”. L’esponente del Carroccio si focalizza anche sul mancato sviluppo tecnologico dell’impianto palermitano. Un elemento che era stato inserito anche fra i setti punti che gli esponenti del partiti di Matteo Salvini a Palermo avevano inserito nel programma per risolvere l’atavica emergenza nel capoluogo siciliano. “Ma soprattutto l’Amministrazione comunale non ha mai investito risorse per far diventare Bellolampo una struttura di trattamento tecnologico dei rifiuti. I risultati sono questi, con spazzatura ammassata a Palermo e a Bellolampo“.

 

La replica dell’Assessore Marino

Sull’argomento ha replicato l’assessore al Ramo Sergio Marino, che ha spiegato così la situazione.
Questa è una situazione nota, oggetto di diverse comunicazioni da parte dell’azienda, correlate alla
mancata realizzazione della settima vasca e alla mancata indicazione, da parte della Regione, di siti dove
portare i rifiuti. Quindi l’azienda è stata obbligata e costretta ad accumularli nei piazzali“.

Ora con l’approvazione dell’estensione della sesta vasca e con l’autorizzazione di 140.000 metri cubi da
portare lì, l’azienda a poco a poco comincerà a smaltirli. Quindi l’impianto entrerà così a regime“.

Io mi auguro che l’azienda possa, appena riceverà l’autorizzazione, partire subito con lo smaltimento.
Quindi, nel giro di uno o due mesi potrà rientrare in regola tutto. La vera emergenza era prima, non ora“.

Articolo, video e foto a cura di Pietro Minardi