Bar e tabacchini: Giuseppe Corona, il boss “cassiere” di Cosa Nostra

Bar e tabacchini: Giuseppe Corona, il boss “cassiere” di Cosa Nostra

PALERMO – Maxi operazione antimafia questa mattina coordinata dalla Dda di Palermo, che ha portato a 28 arresti, tra cui 24 in carcere e 4 ai domiciliari.

Dalle indagini si è potuto delineare il ruolo di Giuseppe Corona, boss emergente nei nuovi assetti di Cosa Nostra. Ha cercato di riorganizzare la cosca dopo la morte di Totò Riina.

Suo padre è stato ucciso per contrasti interni alla cosche. Invece, Giuseppe Corona è finito in carcere per avere ammazzato un coetaneo al culmine di una lite per un braccialetto.

Giuseppe Corona

Giuseppe Corona

Dopo quasi 17 anni di reclusione, ha iniziato a dedicarsi a investimenti in bar, centri scommesse e tabaccherie. L’uomo farebbe il cassiere nel bar di fronte al porto, la caffetteria Aurora. Inoltre, gestisce una tabaccheria in via Sampolo, intestata alla moglie e da poco ha aperto anche un’altra attività in centro.

Il suo nome è apparso in un processo di mafia riguardante i boss dell’Acquasanta. Tra gli esponenti di spicco Gregorio Palazzotto, che lo chiamava “fratello”.

I finanzieri hanno eseguito diverse perquisizioni e sequestri di beni per svariati milioni di euro.