Bancarotta fraudolenta, sequestro da 28 milioni a imprenditore del settore trasporti

Bancarotta fraudolenta, sequestro da 28 milioni a imprenditore del settore trasporti

PALERMO – Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro ai sensi della normativa antimafia. Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo nei confronti di un imprenditore, dominus di un noto gruppo societario operante nel settore del trasporto di merci su strada.

Le indagini

La ricostruzione della Procura della Repubblica, accolta dai giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, si basa sugli accertamenti patrimoniali svolti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (G.I.C.O.), a seguito dell’operazione denominata “Vanish Vat” condotta dal I Gruppo Tutela Entrate del medesimo Reparto.

Questa operazione, nel 2021, aveva portato all’emissione di una misura restrittiva della libertà personale nei confronti di diversi indagati.

Per tali fatti, in data 1 febbraio 2023, il proposto è stato ammesso al giudizio abbreviato, tuttora in corso.

Le investigazioni hanno delineato l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita alla commissione di reati come l’utilizzo ed emissione di fatture false per un importo di oltre 16 milioni di euro, omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta.

Le indagini hanno evidenziato un consolidato schema fraudolento, articolato sulla creazione di una serie di società di comodo asservite al gruppo imprenditoriale, che avrebbe abbattuto illecitamente il reddito imponibile delle due imprese realmente operative riconducibili al proposto. Il sistematico inadempimento degli obblighi impositivi ha determinato il fallimento, dichiarato dal Tribunale di Palermo in data 29 aprile 2021, di una delle due citate società, che aveva accumulato un’esposizione debitoria verso l’Erario di oltre 22 milioni di euro.

L’operazione

Il sequestro

Sulla base degli accertamenti svolti dalle fiamme gialle palermitane, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare l’imprenditore come socialmente pericoloso, in quanto indiziato di vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. Considerata la sistematica e costante situazione di sperequazione fra fonti lecite di reddito e beni nella disponibilità, è stato disposto il sequestro di:

  • 8 immobili siti a Palermo e Ficarazzi (PA);
  • 6 società, con sede nelle province di Palermo e Catania;
  • 1 conto corrente;
  • 1 motociclo e 1 autoveicolo,

per un valore complessivo di circa 28 milioni di euro.

Continua l’azione della Guardia di Finanza palermitana, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine illecita. Questa strategia mira a disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali, aggredendo le ricchezze illecitamente accumulate e consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza.