PALERMO – Un gruppo di giovani dell’associazione “Nun si parti” ha manifestato nel pomeriggio all’interno dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo – esponendo uno striscione e distribuendo volantini ai passeggeri in arrivo – per protestare contro il caro-voli.
“Tornare in Sicilia ha dei costi proibitivi, che durante i periodi di festa diventano così alti da risultare inaccessibili“, dice Giovanni Castronovo.
“Il vero dramma è che i siciliani non abbastanza ricchi da potersi permettere di tornare a casa per Natale sono gli stessi che dalla Sicilia sono stati spinti alla fuga, perché le università non hanno abbastanza posti per accoglierli; perché per una visita in un ospedale siciliano si può attendere anche anni; perché qui di lavoro ce n’è ben poco, spesso a condizioni che rasentano la schiavitù“, prosegue.
“Si deve investire per creare le condizioni affinché gli 800mila siciliani, che dalla Sicilia sono stati buttati fuori dalla fame e dalla miseria, di tornare e di restare qui“, conclude.
Proprio per accendere i riflettori sul fenomeno dell’emigrazione forzata, l’associazione “Nun si parti”, insieme alle Consulte e i forum delle Madonie, ha promosso una fiaccolata di bentornato agli emigrati a Petralia Soprana, che si svolgerà il 27 dicembre alle 18.
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