PALERMO – Arriva la condanna a 9 anni di reclusione per Vito Nicastri, noto imprenditore alcamese dell’energia eolica coinvolto in un’indagine riguardante un giro di mazzette alla Regione Siciliana in “collaborazione” con Paolo Arata, deputato di Forza Italia in seguito passato alla Lega.
Il reato contestato è quello di associazione mafiosa e in particolare per aver favorito la latitanza del super boss Matteo Messina Denaro. A emettere la sentenza è stato il giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Filippo Lo Presti.
In precedenza erano stati chiesti 12 anni di carcere da parte dell’accusa, formata da Paolo Guido e da Gianluca De Leo.
L’imprenditore ha sempre negato i suoi rapporti con esponenti mafiosi, ma la sentenza ha sconfessato ciò. I nove anni di reclusione sono stati dati anche al fratello Roberto per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
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