PALERMO – L’aveva riconosciuta e le aveva dato il suo cognome, ma poi per quattro decenni era stato un padre “assente”. Quella bambina Annalaura oggi ha 40 anni e suo padre Francesco è un 72enne siciliano.
Non era presente dal punto di vista né economico né morale, non facendosi carico nemmeno dei malesseri comportamentali della ragazza.
Ora è arrivata la decisione della Cassazione la quale ha stabilito, come già aveva fatto la Corte di Appello di Messina nel 2017, che l’uomo deve risarcire la figlia “dimenticata” con quasi 67mila euro per danni morali e patrimoniali.
Inoltre, è stata inclusa anche la perdita di chance perché la giovane, poco supportata, ha lasciato l’università. La Suprema Corte ha spiegato che l’uomo non ha correttamente adempiuto ai propri obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione della figlia.
Il padre ha provato a difendersi, ma senza successo, sostenendo infatti che era compito della madre informarlo dei problemi della ragazza, dato che ci viveva insieme.
La sua, però, non è stata una adeguata tesi, perché la responsabilità e gli obblighi gravano su entrambi i genitori.
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