BAGHERIA – Una paziente di età pediatrica è stata operata all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bagheria per l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso, un sarcoma di Ewing.
“Anna domani, 8 marzo, compirà 14 anni, oggi c’è stata la prima visita di controllo post operatorio e aver potuto dare a lei e alla sua famiglia la notizia dell’intervento andato bene è per noi la più grande gratificazione professionale e umana” dice Angelo Toscano, il medico che l’ha visitata per la prima volta.
La prima visita di Anna: “Accusava dolore al nervo sciatico“
Anna (nome di fantasia) è stata visitata per la prima volta all’età di 11 anni dal dottore Toscano. Quest’ultimo, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria diretto da Giovanni Pignatti.
“Accusava dolore al nervo sciatico, ma un tipo di dolore particolare che mi ha subito insospettito – afferma Toscano – Dopo esami di approfondimento presso la Radiologia di Villa Santa Teresa le abbiamo infatti diagnosticato un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso che al Rizzoli conosciamo bene, il sarcoma di Ewing, in una vertebra lombare. Da lì è iniziato il percorso di cura”.
L’intervento è stato un successo
Anna ha immediatamente iniziato cicli di chemioterapia all’ARNAS Ospedale Civico di Palermo, guidata dal dottor Paolo D’Angelo, direttore dell’Oncoematologia pediatrica, ottenendo risultati positivi. Dopo esami post-trattamento che mostravano un notevole miglioramento, una visita di controllo successiva ha rivelato una ricaduta.
Il 9 febbraio, l’équipe del Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha proceduto con successo all’asportazione del tumore dopo gli adeguati trattamenti pre-intervento. Erano presenti il direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli di Bologna Alessandro Gasbarrini, il dottor Angelo Toscano e il dottor Fabrizio Perna dell’Ortopedia generale della sede di Bagheria. Inoltre, il direttore dell’Anestesia e terapia intensiva Jacopo Frugiuele e tutto il personale di sala operatoria.
L’operazione chirurgica: ricostruzione degli eventi
“Per prima cosa abbiamo stabilizzato con viti e successivamente barre la colonna vertebrale e isolati e protetti midollo e radici, poi abbiamo proceduto all’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma. Successivamente, attraverso un secondo accesso chirurgico, in questo caso laterale, abbiamo asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio“, dichiara il dottor Toscano.
“In sala operatoria era presente insieme a noi l’équipe di chirurgia vascolare del professor Francesco Talarico del Civico di Palermo che si è occupata di isolare i vasi arteriosi e venosi davanti alla vertebra malata. Prima dell’intervento Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombari, questa volta direttamente al Civico, ospedale col quale il Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha da tempo una consolidata collaborazione, presso la Radiologia interventistica diretta dal dottor Mario Vallone. È stato un passaggio fondamentale per controllare e prevenire sanguinamenti di sala operatoria”.
La protesi modulare
I dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, sono stati sostituiti dai chirurghi del Rizzoli con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia. “La protesi modulare è come una serie di mattoncini, si assembla fino ad ottenere la misura adeguata a ripristinare in questo caso la corretta lordosi, cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale” aggiunge Toscano.
La dichiarazione di un medico dell’équipe
“È la prima volta che eseguiamo al Rizzoli-Sicilia l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso in una paziente in età pediatrica. – sottolinea il dottor Gasbarrini – L’intervento si è svolto alla perfezione, al Rizzoli le vertebrectomie che eseguiamo per tumori aggressivi come il sarcoma di Ewing, cordomi, condrosarcomi, osteosarcomi, tumori a cellule giganti, osteoblastomi sono tutte personalizzate.”
“In rapporto all’estensione del tumore infatti noi chirurghi dobbiamo capire quanta parte di osso ed eventualmente tessuti resecare, pianificando inoltre la protesi con la quale poi andremo a sostituire quanto asportato. In questo caso la protesi in carbonio era la scelta più adeguata per permettere ad Anna di completare il suo percorso di cura”.
Istituto Rizzoli: 50mila pazienti seguiti in ambito oncologico
“Il Rizzoli da sempre è punto di riferimento per bambini e giovani con problemi ortopedici complessi e oncologici. Il primo intervento su tumore delle ossa in Istituto fu fatto esattamente cento anni fa, nel 1924, quando questa malattia estremamente aggressiva era pressoché sconosciuta”, spiega il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna.
“Sono oltre 50mila i pazienti che abbiamo seguito in ambito oncologico e avere la possibilità di farlo anche a Bagheria è per noi un grande risultato. Poter curare le persone con le metodiche cliniche e chirurgiche più all’avanguardia sviluppate grazie alla ricerca, è tra le nostre principali missioni come IRCCS, il nostro profilo di ospedale scientifico di riferimento per l’ortopedia. Per i pazienti siciliani, grazie all’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Siciliana, si aggiunge la possibilità di farlo vicino al luogo di residenza, e questo significa molto anche per la vita delle famiglie soprattutto quando si tratta di patologie che necessitano lunghi periodi di cura o numerosi controlli”.