PALERMO – “L’Asp di Palermo ha deciso di non rinnovare i contratti dei 53 programmatori assunti mediante concorso pubblico a tempo determinato durante l’emergenza Covid, ma nel frattempo non ha ancora finito di espletare il concorso per l’assunzione di quelli a tempo indeterminato: il risultato è che dal prossimo primo maggio l’Asp si ritroverà con 53 posti vacanti, benché previsti in pianta organica. Una decisione miope e insensata e sulla quale chiediamo un’immediata convocazione alla Commissione Salute dell’Ars“, lo dice Giuseppe Badagliacca del sindacato Csa–Cisal che ha scritto al Presidente della Sesta Commissione dell’Ars, Giuseppe Laccoto, all’Assessore regionale Giovanna Volo, al Dirigente generale Salvatore Requirez e al Commissario straordinario dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni.
“Il prossimo 30 aprile – spiega Badagliacca – i 53 programmatori assunti durante l’emergenza pandemica mediante un regolare concorso pubblico saranno mandati a casa, dopo ben 30 mesi di servizio; l’Asp di Palermo ha infatti scelto, in barba al buon senso e a spese dei contribuenti, di non stabilizzarli ma di indire un concorso esterno che però non si è ancora concluso. Da mesi contestiamo queste decisioni che mortificano le professionalità acquisite e sperperano denaro pubblico, ma ora al danno si aggiunge la beffa: ai precari non saranno rinnovati i contratti, sebbene il concorso sia ancora in itinere, col risultato che i posti in pianta organica rimarranno scoperti creando disservizi ai cittadini. Chiediamo che il Governo e il Parlamento regionale intervengano subito a tutela dei lavoratori e di tutti i siciliani per prorogare i contratti dando continuità ai servizi e procedere alla stabilizzazione consentita dalla legge“, conclude Badagliacca.
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