PALERMO – Il presidente della Repubblica ha revocato l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana concessa al colonnello Sergio De Caprio. Il militare dei carabinieri, detto anche “capitano Ultimo“, è noto soprattutto come colui che materialmente il 15 gennaio 1993 mise le manette ai polsi di Salvatore Riina.
La revoca dell’onorificenza è arrivata dopo una espressa rinuncia da parte del militare, a meno di un anno dalla sua nomina: De Caprio, infatti, era diventato Cavaliere con un decreto del 2 giugno 2017. Il suo nome, però, è finito in diversi casi al centro di polemiche: De Caprio è stato infatti accusato e prosciolto dall’accusa di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra e processato – su iniziativa della Procura di Palermo – per la mancata perquisizione del covo di Riina.
Anche il racconto dell’arresto del boss mafioso è stato varie volte messo in discussione. Nel 2006, però, il tribunale di Palermo ha assolto il capitano De Caprio dalle accuse a lui rivolte. Con la sentenza del 20 febbraio, infatti, i giudici hanno assolto l’imputato «perché il fatto non costituisce reato».
De Caprio, dopo la cattura di Riina, dal 1993 al 1997, si è dedicato alla ricerca di altri pericolosi latitanti, fino allo scioglimento del CrimOr, Unità Militare Combattente operativa a Palermo dal settembre 1992 che aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata.