PALERMO – Nel pomeriggio del 14 luglio scorso, la Polizia di Stato, con la collaborazione della Squadra Mobile di Palermo e dell’Ufficio omologo di Lucca, ha eseguito il provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo nei confronti di un cittadino somalo, 30 anni, accusato di omicidio aggravato dall’uso di un’arma contro un cittadino tunisino.
Le indagini hanno avuto inizio dopo un episodio avvenuto il 4 luglio a Palermo, quando una lite violenta nei pressi del civico 40 di via Maqueda, presumibilmente legata a debiti per spaccio di droga, ha portato l’indagato a colpire il cittadino tunisino alla testa con un tirapugni, facendolo cadere e sbattere violentemente la testa. Il ferito, soccorso immediatamente dal personale del 118, è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Policlinico di Palermo, dove è rimasto in terapia intensiva in condizioni critiche a causa di un’emorragia cerebrale estesa, morendo il 16 luglio per l’aggravarsi delle sue condizioni cliniche.
Le indagini iniziali della Squadra Mobile di Palermo, basate sull’analisi delle immagini di videosorveglianza e sulle testimonianze, hanno permesso di identificare rapidamente il presunto aggressore, che nel frattempo era fuggito. In collaborazione con la Procura della Repubblica, è stato avviato il monitoraggio telefonico delle utenze in uso all’indagato, seguito dall’emissione del provvedimento di fermo di indiziato di delitto.
Le prime risultanze hanno rivelato che il cittadino somalo si era rifugiato ad Agrigento, ma le ricerche in loco non hanno dato esito positivo. Il 14 luglio, la sua utenza telefonica è stata localizzata nei pressi della stazione ferroviaria “Tiburtina” a Roma. Poiché si sospettava che l’indagato viaggiasse a bordo di un pullman diretto in Francia con tappa a Lucca, è stato organizzato rapidamente un servizio di Polizia giudiziaria in collaborazione con la Squadra Mobile di Lucca. L’indagato è stato rintracciato a Lucca a bordo del pullman diretto a Grenoble.
Dopo gli adempimenti di rito, il giovane è stato trasferito nel carcere di Lucca, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Al termine dell’udienza di convalida, il G.I.P. di Lucca ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio preterintenzionale.
L’attività investigativa della Polizia di Stato ha garantito una risposta rapida a un grave episodio di aggressione avvenuto a Palermo.
Si precisa che la responsabilità penale delle condotte sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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