PALERMO – I carabinieri della Compagnia di Misilmeri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 27enne del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, accusato di rapina.
L’indagine, iniziata lo scorso marzo, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, a carico del 27enne ritenuto il presunto autore di due diverse rapine commesse tra marzo e maggio di quest’anno ai danni della stessa farmacia di Belmonte Mezzagno.
Nel primo caso, un uomo con il volto coperto da un passamontagna e armato di coltello è entrato nell’attività e ha minacciato una dipendente, facendosi consegnare 250 euro. L’intervento immediato dei militari della locale Stazione, insieme all’analisi delle immagini di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire il percorso effettuato dal presunto malvivente, che abitava a poche centinaia di metri dalla farmacia.
La posizione del 27enne è stata aggravata dal rinvenimento, durante la perquisizione della sua abitazione, di alcuni indumenti indossati durante la rapina e del coltello utilizzato per minacciare la farmacista.
Il cerchio si è stretto ulteriormente intorno al sospettato dopo la seconda rapina. Il 3 maggio, un uomo armato di taglierino è entrato nella stessa farmacia e ha minacciato la farmacista, facendosi consegnare 400 euro. Anche in questo caso, il tempestivo intervento dei carabinieri è stato fondamentale: i sistemi di videosorveglianza hanno immortalato il malfattore mentre indossava il passamontagna prima di entrare nel locale.
L’indagato è attualmente detenuto nel carcere di Palermo Lorusso-Pagliarelli.
Note
È importante sottolineare che l’indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso del processo e definita solo a seguito di un’eventuale sentenza di condanna definitiva, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.