PALERMO – “A 41 anni dal brutale attentato mafioso che uccise il generale Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, continua senza sosta l’impegno per sradicare ogni forma di criminalità organizzata“. Lo scrive su Facebook la premier Giorgia Meloni.
“A Dalla Chiesa, esempio di integrità e coraggio, e a tutti i servitori dello Stato che sono caduti lottando per liberare l’Italia dal cancro della mafia, va il nostro più profondo ringraziamento e rispetto. La vostra battaglia è la nostra, non indietreggeremo mai“.
Mattarella: “Lotta alla mafia, sforzo corale”
Il 41° anniversario dell’omicidio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, “richiama il Paese a uno sforzo corale nell’impegno di lotta alla mafia. Tutta la società deve sentirsi coinvolta“.
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Dall’efficacia delle azioni di contrasto e prevenzione, e dai germi di consapevolezza che società, famiglie e scuola sapranno far sbocciare, dipendono l’affermazione della cultura della legalità e durature prospettive di sviluppo“.
Il ricordo dell’attentato
Erano le 21,15 del 3 settembre 1982 quando la A112 in cui viaggiava Carlo Alberto Dalla Chiesa, guidata dalla moglie Emanuela Setti Carraro, è stata affiancata in via Isidoro Carini a Palermo da una BMW, dalla quale sono partite alcune raffiche di Kalashnikov che uccisero il generale e la moglie.
Nello stesso momento l’auto su cui viaggiavano l’autista e agente di scorta, Domenico Russo, che seguiva la macchina di Dalla Chiesa, è stata affiancata da una motocicletta, dalla quale è partita un’altra raffica, che ha ferito Russo, morto dopo dodici giorni di agonia all’ospedale di Palermo.