PALERMO – L’amianto rappresenta ancora oggi un nemico altamente dannoso per la salute.
In Sicilia infatti – in base a quanto rilevato dall’Ona (Osservatorio nazionale amianto) – ammontano a 1.850 i casi, dal 1998 a oggi, di mesoteliomi che sono i tumori legati all’esposizione del materiale.
Si calcolano circa 1.720 decessi a cui se ne aggiungono circa 3.500 per tumore del polmone e altri mille per quanto riguarda invece altre patologie scaturite dal contatto con l’amianto.
Sono drammatici i dati emersi oggi in occasione dell’incontro “Missione Amianto zero: cosa, perché e come“, organizzato dal Comitato Consultivo provinciale Inail Palermo, in collaborazione con Sicindustria Palermo.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto in occasione della Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto.
“Ci sono oltre tremila tipologie di manufatti contenenti amianto con percentuali variabili tra il dieci e il novantotto per cento in peso e vengono realizzate diverse miscele – ha affermato Diana Artuso, direttore Inail Palermo – principalmente con cemento, plastiche, bitumi e vernici”.
“La situazione è evidentemente drammatica – ha affermato Ezio Bonanni, presidente dell’Ona – e conferma la necessità di provvedimenti incisivi e non prorogabili a tutela della salute che vadano nella direzione della messa in sicurezza e della bonifica degli edifici e dei territori contaminati. Per questo abbiamo proposto una misura come il credito di imposta per le aziende che eliminano l’amianto. La Sicilia è tra le regioni italiane più in pericolo a causa della massiccia presenza di amianto e riteniamo che sia diritto dei lavoratori esposti potere contare sul prepensionamento e sulla rivalutazione pensionistica e, in caso di patologia asbesto correlata, ottenere l’accredito delle rendite e del Fondo Vittime Amianto e dei benefici amianto“.
“Il ruolo delle parti sociali – ha concluso Maria Colosimo, rappresentante dell’Area lavoro e welfare di Sicindustria Palermo – è quello di prevenire il rischio o comunque attenuare le conseguenze dannose che da quel rischio derivano. Il fatto che l’evento si sia svolto in una sede datoriale è segno di un profondo cambiamento culturale del mondo imprenditoriale che, in questi anni, ha investito in sicurezza e continua a farlo“.
Foto di repertorio
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