PALERMO – Ancora un attacco ai bancomat a Palermo. Durante la notte, l’ufficio postale situato in corso Calatafimi, al numero civico 1031, è stato la scena di una grande detonazione che ha allarmato gli abitanti del quartiere. Molti hanno allertato il 112. Sul luogo sono giunti la polizia, esperti di esplosivi e il corpo dei vigili del fuoco per valutare l’entità del danno e cercare eventuali resti di esplosivi.
Una prima ricostruzione
Stando a una prima analisi, attorno alle 4 del mattino, due individui si sono avvicinati all’ufficio postale e, seguendo un modus operandi già visto, hanno collocato un dispositivo rudimentale vicino al Postamat. Si sono poi allontanati e hanno fatto esplodere l’ordigno. Dopo l’esplosione, hanno cercato denaro tra i resti, ma non è noto se siano riusciti a prenderlo prima di dileguarsi. Le autorità stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sicurezza.
La presa di posizione della Fabi
In seguito all’evento, Gabriele Urzì, rappresentante nazionale della Fabi, sindacato bancario, ha dichiarato: «Solo tre giorni fa era saltato in aria il bancomat di Bper in via Papa Sergio e oggi il colpo alle poste in Corso Calatafimi. È una situazione assurda e occorre che banche e istituzioni finanziarie corrano ai ripari».
Urzì ha proseguito: «Ormai chi ha un bancomat sotto casa non dorme la notte e sta attento quando entra ed esce da casa. Pensate cosa potrebbe succede se l’ordigno scoppiasse mentre qualcuno transita o, appunto, si appresta a rientrare nel proprio stabile o sta per uscirne. Forse si aspetta che ci scappi davvero il morto? Le banche e le istituzioni finanziarie investano in sicurezza garantendo pattuglie private notturne e le forze dell’ordine, che però non possono fare miracoli, rafforzino, i controlli nelle ore notturne, assolutamente insufficienti. Ormai a Palermo è davvero Far West».