PALERMO – “Il problema della sicurezza in città, di cui tanto si parla sui giornali, sembra aver preso una brutta piega, non solo per l’incalzare dei crimini ma anche per un fuorviante aspetto che sovente appare, ossia che la polizia e le altre forze dell’ordine abbandonano facilmente i presidi già pochi giorni dopo i più efferati fatti di cronaca. Le cose non stanno così e tutto il personale rimane operativo non avendo, però, il dono dell’ubiquità”.
Lo ha detto Giovanni Assenzio, segretario provinciale Uil Polizia Palermo annunciando i dati che dimostrano come sono proprio gli operatori della sicurezza a essere trascurati, in primis sui numeri di organico.
“In appena dieci anni – ha affermato Giovanni Assenzio –il personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Palermo è diminuito del 25% passando da 410 agenti in servizio nel 2014 ad appena 310 nel 2024, mentre la Squadra mobile si è ridotta da 285 unità del 2019 a 204”.
Più volte la Uil Polizia Palermo ha preso le difese degli agenti che, durante gli interventi in strada, vengono additati di non essere presenti a vigilare.
In pochi però sanno che molti commissariati non possono che essere sotto organico.
Solo quello Arimondi, ad esempio, presenta ben 21 agenti in meno rispetto ad un teorico organico che, probabilmente, dovrebbe già essere riconsiderato proprio a causa delle nuove emergenze.
La Uil Polizia Palermo imputa tale stato di cose alla lentezza con la quale vengono colmati i vuoti dovuti al pensionamento e la carenza stessa dei concorsi.
Disimpegni, secondo il sindacato, che dipenderebbero dal governo nazionale che tanto promette e poco o nulla dà.
“Solo per dovere di cronaca, visto che ci sentiamo criticati anche per questo – ha aggiunto Assenzio – mi preme sottolineare come nessun aumento di stipendio è mai avvenuto da quando il governo ne ha dato ampia pubblicità, così come siamo tutt’ora costretti a tener fede a una circolare emanata proprio alcuni mesi addietro in una delle crisi della ‘malamovida’ di Palermo, che ci obbliga a utilizzare con parsimonia gli straordinari a causa della carenza di risorse“.
“Tali risorse sono anche umane – ha concluso Assenzio – e sono quelle che non possono permettersi di tralasciare alcuna emergenza: ossia è tecnicamente impossibile mantenere a lungo un presidio senza lasciare sguarnite altre aree della città”.
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