PALERMO – Sì all’iniziativa per far lavorare i detenuti in attività socialmente utili. La richiesta parte dal carcere Ucciardone di Palermo. Coinvolti la Fondazione Falcone di Palazzo Jung, l’amministrazione penitenziaria, il Ministero della Giustizia e il Comune del capoluogo siciliano. L’accordo è stato siglato oggi pomeriggio.
Al lavoro i detenuti del carcere Ucciardone di Palermo
Il direttore del carcere ha spiegato, in merito alla questione del sovraffollamento, che “sono 550 detenuti su una capienza di 570“. L’Ucciardone, dunque, non presenta problemi di capienza. Il progetto verrà messo in concreto domani: un gruppo di detenuti si interesserà della manutenzione degli spazi verdi all’interno dell’edificio e della cura del Museo.
Le dichiarazioni
Sull’iniziativa è intervenuta la presidente della Fondazione, Maria Falcone: “La Fondazione è un’organizzazione che porta avanti i valori della democrazia e cerca di far sì, come ci ha insegnato Beccaria, che il carcere possa essere un momento di recupero. Queste forme di partecipazione, da parte di quei detenuti che sono in grado di poterlo fare, è importante per riconoscere da parte loro l’importanza della vita sociale“.
Alessandro Delisi, curatore della Fondazione, ha così spiegato: “Questo spazio è dedicato al presente e in questo bisogna immaginare di costruire un futuro basato sulla bellezza e sulla cultura della memoria e bisogna farlo attraverso l’impegno lavorare con i detenuti e le detenute significa oggi costruire un modello sociale basato sulla consapevolezza che c’è sempre una terza via per coloro che hanno sbagliato“.
Infine, il direttore dell’Ucciardone, Fabio Prestopino afferma che “l’Ucciardone vuole essere parte integrante della comunità palermitana e lo diviene anche in questo modo. Ci saranno dei detenuti che ammessi ai lavori di pubblica utilità collaboreranno alla manutenzione di questo bene“.
Fonte foto Ansa Sicilia