Cronaca

Aggressione in via Roma: uomo picchiato tra l’indifferenza generale: “Aiutatemi! Perché guardate e basta?”

PALERMO – Un uomo per terra, senza scarpe, trattenuto da un altro che lo picchiava con una scarpa. È questa la scena incredibile che si sarebbe presentata agli occhi di Daniela Tomasino, attivista dell’Arcigay, in via Roma.

L’aggressione sarebbe avvenuto intorno alle 19,30. L’attivista ha deciso di raccontare quanto ha visto attraverso un lungo post su Facebook: “Mi sono messa a urlare e a suonare il clacson, e ho fermato la macchina (in piena corsia preferenziale, per altro). Li ho raggiunti continuando a urlare ‘Cosa fate? Fermi! Fermo!’. Un’altra donna urlava di smetterla dalla macchina, da cui era sceso il tizio che stava picchiando l’altro, e che era coperto di sangue“.

Tomasino, con coraggio, racconta di essersi “messa in mezzo tra i due, impedendo al picchiatore di continuare. Ma malgrado i miei sforzi e i miei tentativi di fare leva non mollava la presa, e a un certo punto la scena è diventata surreale, perché il tizio ha trascinato per qualche metro l’uomo per terra, e anche me, che non li lasciavo andare“.

Prosegue l’attivista: “La scena si stava svolgendo davanti al bar Touring del teatro Biondo. Dal bar erano usciti, già prima che intervenissi io, due camerieri in divisa, e da dentro il bar altra gente guardava. Io continuavo a urlare ‘Fermi! Basta! Che stai facendo? Staccati!’. E urlavo rivolta a quelli del bar ‘Aiutatemi! Separiamoli! Che state facendo? Chiamate la polizia! Perché guardate e basta?’. Ma quelli hanno ripetutamente alzato le spalle, rispondendo ‘Io? E che c’entro io? Io non mi immischio’. Due donne, senza uscire dal bar, hanno detto di aver chiamato la polizia“.

Secondo quanto descritto da Tomasino, “dopo pochi, concitati minuti, è scesa la donna dalla macchina, ha aiutato a staccare il tizio dall’altro e l’ha convinto a risalire in macchina e ad andarsene. Anche i camerieri del bar Touring dicevano ‘Vai, Piero, devi andartene adesso‘”.

Commenta l’attivista: “Ero allibita, davvero, oltre che agitata dall’adrenalina. Pochi istanti dopo ho fermato una macchina della polizia, e insieme a un’altra signora ho raccontato tutto. Ma in questi casi la querela è di parte, e la nostra testimonianza non serviva a nulla”.

Conclude Tomasino: “Non sono scene a cui sono abituata, per fortuna, e l’adrenalina ci ha messo un po’ a cessare il suo effetto. Io non sono cosa fosse successo o chi dei due avesse iniziato. Ma quello che stanotte non mi farà dormire stanotte è la complicità e l’indifferenza. Vergogna“.

Immagine di repertorio

Redazione

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