Aggrediti studenti di Ancona in visita a Brancaccio, Inzerillo: “Un fatto gravissimo, servono più impegno e presenza delle istituzioni”

Aggrediti studenti di Ancona in visita a Brancaccio, Inzerillo: “Un fatto gravissimo, servono più impegno e presenza delle istituzioni”

PALERMO – Brancaccio, il quartiere simbolo dell’impegno di don Pino Puglisi contro la mafia, torna al centro della cronaca a seguito dell’episodio di violenza ai danni di un gruppo di studenti provenienti da Ancona. Sono stati aggrediti mentre si trovavano in visita alla casa museo dedicata al sacerdote ucciso dalla criminalità organizzata nel 1993.

L’aggressione ad alcuni studenti di Ancona in visita a Brancaccio

A intervenire sull’accaduto è il consigliere comunale di Palermo Gianluca Inzerillo, che ha affidato a una nota le sue riflessioni e la propria indignazione.

“Brancaccio è il luogo in cui sono nato e cresciuto – dichiara – e leggere ciò che è accaduto agli studenti in visita mi ferisce profondamente. Da amministratore della città mi sento mortificato per questo gesto gravissimo. Non posso che esprimere la mia più sincera solidarietà e le mie scuse ai ragazzi, ai docenti e alle loro famiglie”.

Inzerillo: “Un fatto gravissimo, servono più impegno e presenza delle istituzioni”

Il consigliere si augura che i responsabili vengano presto identificati e assicurati alla giustizia, ma sottolinea anche la necessità di un intervento più profondo e duraturo.

“Simili episodi rappresentano un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare – prosegue Inzerillo –. Nonostante il quotidiano lavoro dei volontari del Centro Padre Nostro, che gestiscono con dedizione la casa museo, è evidente che le istituzioni devono fare di più. È indispensabile un impegno collettivo per coltivare e rafforzare i valori della legalità, della giustizia e della convivenza civile, soprattutto nei quartieri più complessi”.

Inzerillo lancia poi un appello al mondo della scuola affinché simili episodi non scoraggino le visite nei luoghi della memoria.

“Spero che questo fatto non dissuada altri studenti dal visitare la casa di don Pino Puglisi, che rappresenta un patrimonio culturale e civile di inestimabile valore. La memoria del Beato Puglisi – che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e alla difesa dei più deboli – non può essere oscurata da atti di violenza e intolleranza. Il suo esempio deve continuare a illuminare il nostro cammino. E a ispirare le nuove generazioni”.