Affiliato di una famiglia mafiosa nel mirino: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro

Affiliato di una famiglia mafiosa nel mirino: sequestrati beni per oltre 2 milioni di euro

PALERMO – Oggi i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal tribunale – sezione misure di prevenzione di Palermo, su richiesta della procura della Repubblica locale, con il quale è stato disposto un sequestro beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro nei confronti di: Francesco Lombardo, 62 anni, originario di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo.

L’uomo è attualmente detenuto perché condannato a 12 anni e 8 mesi di reclusione a seguito del suo arresto, nell’ambito dell’operazione “Argo” del 2013, in cui è stato verificato il suo ruolo direttivo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia in diverse estorsioni nei confronti di imprese ed esercizi commerciali.

Francesco Lombardo aveva già subito anche una condanna definitiva di 6 anni e 4 mesi di reclusione, aggiunta a quella precedente, per estorsione ai danni dell’imprenditore Giuseppe Spera, con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’associazione mafiosa “Cosa Nostra”.

Il 23 ottobre scorso, il 62enne è stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in quanto ritenuto responsabile del reato di estorsione ai danni dell’imprenditore Angelo Nazareno Ienna, per dei fatti risalenti al 2011, e a suo carico pende anche un procedimento per l’omicidio dell’imprenditore Vincenzo Urso, avvenuto nel 2009 ad Altavilla Milicia.

Il quadro probatorio acquisito durante le indagini patrimoniali ha dimostrato che i seguenti beni nella disponibilità di Lombardo fossero riconducibili alle sue attività illecite, tutte situate ad Altavilla Milicia. Nello specifico si tratta di:

  • Un’impresa individuale denominata “Bar Madonna della Milicia”, con relativo complesso aziendale;
  • Un’impresa individuale denominata “Bar Bellevue”, con relativo complesso aziendale;
  • Una quota pari al 35% della società “Turismo Italia S.r.l.”;
  • Due fabbricati, uno completo e uno in costruzione, e un’abitazione del paese;
  • Tre appezzamenti di terreno.