Addiopizzo, una storia lunga vent’anni: ultime settimane per visitare la mostra al No Mafia Memorial di Palermo

Addiopizzo, una storia lunga vent’anni: ultime settimane per visitare la mostra al No Mafia Memorial di Palermo

PALERMO – Anniversario dell’Associazione Addiopizzo, che esattamente da vent’anni opera in Sicilia, soprattutto sul territorio di Palermo, per promuovere una vera e propria “rivoluzione culturale” contro la mafia e per la giustizia sociale.

Addiopizzo in breve

Si tratta di un movimento formato da tutti coloro che si riconoscono nella frase “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità“. Addiopizzo è anche un’associazione di volontariato, che si concentra sulla circolazione di un’economia virtuosa e libera dalla mafia, attraverso lo strumento del consumo critico antiracket “Pago chi non paga“.

I servizi

Tra i servizi offerti infatti, vi è l’assistenza gratuita alle vittime di estorsione e usura, l’incoraggiamento agli imprenditori per denunciare, restando loro accanto in tutte le varie fasi, prima, dopo e durante il processo, poiché l’associazione, rappresentata dai suoi avvocati, si costituisce parte civile in Tribunale.

Le aree d’intervento

Oltre che sui fattori quali responsabilità individuale e collettiva, partecipazione, libertà, protagonismo giovanile, solidarietà e giustizia sociale, la loro strategia d’azione si basa principalmente su tre aree d’intervento, che sono il consumo critico, l’assistenza alle vittime e l’inclusione sociale.

La prima “spinge” i cittadini-consumatori ad effettuare i propri acquisti presso esercizi commerciali e imprese che non si piegano a condizionamenti mafiosi; la seconda invece svolge un lavoro di ascolto e supporto gratuito alle vittime di estorsione, avvalendosi di uno specifico sportello costituito da tecnici e volontari dell’associazione stessa; la terza e ultima prevede un lavoro sul campo, con attività in strada e rigenerazione urbana, per includere i cittadini e contrastare la povertà economica/educativa.

Come nasce

La loro storia ha inizio nella notte tra il 28 e il 29 giugno 2004, per le strade del centro di Palermo, quando per la prima volta sono comparsi centinaia di piccoli adesivi listati a lutto con sopra la frase: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità“. Il tutto rimase anonimo, ma presto si scoprì che a compiere quel gesto “plateale” erano sati alcuni giovani palermitani.

Una storia lunga vent’anni

Dopo mesi di iniziative anonime, lanciando forti messaggi per le strade di Palermo, sempre con lo stesso metodo di adesivi e striscioni, venne costituita ufficialmente l’associazione di volontariato Comitato Addiopizzo. Una delle più importanti attività di quest’ultima era la promozione della cultura antimafia nelle scuole, avvalendosi del supporto di magistrati e commercianti impegnati nella lotta al racket.

L’intervento nelle istituti scolastici si è rivelato poi essere un elemento imprescindibile per incidere in maniera specifica sul cambiamento della mentalità alla base. Con il trascorrere del tempo hanno iniziato a partecipare alle attività centinaia di giovani di Palermo e provincia. In seguito è stato presentato il “Manifesto del cittadino-consumatore per la legalità e lo sviluppo“, con il quale veniva espressamente richiesto alla collettività l’impegno di sostenere negozi e imprese non paganti del pizzo.

Dal 2004 ad oggi

Successivamente, in occasione del 14esimo anniversario della morte di Libero Grassi, l’imprenditore palermitano ucciso nel 1991 per aver scelto di non piegarsi al pizzo, è stata organizzata una giornata in suo onore, e da quel momento, il 29 agosto è diventato un appuntamento rilevante per la città, sia per la commemorazione, che per il rilancio di un’invito a una ribellione collettiva contro mafia.

Poi, allo Steri di Palermo, in una conferenza stampa, fu presentato il primo nucleo di imprese “pizzo-free“, che corrispondeva a circa cento commercianti di Palermo e provincia che dichiaravano pubblicamente di non pagare il pizzo e di essere pronti a denunciare gli estorsori, qualora in futuro gli venisse chiesto.

Si è poi susseguita una serie di grandi successi e traguardi, che hanno portato a vedere “amplificati” i movimenti di Addiopizzo in tutta la Sicilia, specialmente nelle città di Catania e Messina, che hanno replicato le attività nella parte orientale dell’Isola, creando una grande azione di contrasto nei confronti della mafia.

Ad esempio, per la prima volta l’associazione si è costituita parte civile ad un processo di un imprenditore che aveva denunciato il pizzo; In Piazza Magione, nel cuore del centro storico di Palermo, Addiopizzo ha dato il via alla prima edizione della Fiera del Consumo Critico anti-pizzo, un’intera giornata di dibattiti, proiezioni, attività di ogni genere, ripetuta cadenzatamente anche negli anni successivi; venne aperta al pubblico l’attuale sede di Addiopizzo, in via Lincoln 131, in un appartamento confiscato al boss mafioso Masino Spadaro e dedicato a Mario Bignone, capo della Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, scomparso prematuramente.

La Mostra al “No Mafia Memorial”

Nella sede del “No Mafia Memorial“, situata a Palermo in Corso Vittorio Emanuele 353, è stata allestita una mostra, grazie anche alla preziosa collaborazione del Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato Onlus, comprensiva di foto, video, stampe, disegni originali e articoli di alcuni quotidiani, forniti dal Giornale di Sicilia e La Repubblica di Palermo, che scandiscono la rottura del tabù sul pizzo, il supporto a commercianti e imprenditori che hanno trovato il coraggio di denunciare, il coinvolgimento dei giovani nelle scuole e il percorso di contrasto alla povertà educativa e di rigenerazione urbana alla Kalsa di Palermo.

Nonostante questa svolta sociale non sia ancora del tutto compiuta, negli ultimi vent’anni si sono registrati notevoli e significativi passi in avanti nella lotta al racket delle estorsioni, puntando alla costruzione di una comunità solidale e con un unico obiettivo, quello di combattere il più possibile le attività della criminalità organizzata.

La mostra, salvo ulteriori proroghe, sarà visitabile fino al 29 settembre, da martedì a sabato, dalle ore 12:00 alle 17:00. Per maggiori informazioni è possibile consultare i siti ufficiali https://addiopizzo.org/ e https://www.nomafiamemorial.org/, rispettivamente di Addiopizzo e del No Mafia Memorial.