BAGHERIA – L’intera comunità di Bagheria (Palermo) è a lutto per la scomparsa di Paolo Catalucci, di 51 anni, che viveva a Monreale ma che si recava spesso a Bagheria. La sua passione più grande era la fotografia e, infatti, faceva parte dell’associazione culturale “Scattando Baarìa”.
Stroncato da un male in poco tempo, lascia la moglie Maria Grazia e chi lo conosceva nello sconforto più totale. I funerali si sono svolti stamattina alle 12 al cimitero dei Rotoli a Palermo.
I messaggi di cordoglio
Sui social piogge di commenti da parte di coloro che esprimono vicinanza alla famiglia. “Ci ha lasciati davvero con l’amaro in bocca e senza tante parole – dice Maria Luisa – ma sicuramente con mille ricordi positivi e un messaggio e un esempio d’amore unico per questa vita terrena benché sia stata beffarda con lui“.
“Era molto conosciuto a Palermo e provincia, per il suo modo così unico di legare con ogni essere vivente, ma soprattutto per il suo secondo amore, la fotografia. Si era ammalato nuovamente dopo 17 anni, e la malattia non gli ha dato scampo. Accanto a lui, la sua anima gemella, la moglie Maria Grazia, la mia meravigliosa eroina di questa triste vicenda e moglie esemplare“, aggiunge.
“Sembra paradossale come io possa scrivere seriamente di Paolo, poiché sempre ironico in ogni momento della giornata e in qualsiasi situazione. L’unico messaggio che gli scriverei adesso sarebbe soltanto ‘Sei un cretino, avrà finiscila’ all’ennesimo necrologio di persona famosa che mi mandava la mattina come buongiorno, e di cui si dispiaceva tantissimo. Adesso è lui ‘famoso’ e la comunità intera ne è dispiaciuta davvero tutta, nessuno escluso“.
“Persona gentile, solare, disponibile, generosa”
Mariella Li Fonti, presidente di “Scattando Baarìa“, ha dichiarato: “Paolo era una persona gentile, solare, disponibile, generosa, sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno. Era amato da tutti, rimaneva nel cuore di chiunque avesse avuto la fortuna di conoscerlo“.
“Amante della fotografia, sotto tutti gli aspetti, in tutti i generi. Non si poneva limiti, anche se la vita glieli aveva imposti, con quella brutta malattia che più di 13 anni fa lo aveva reso inabile. Non si arrendeva mai. Negli ultimi messaggi di qualche giorno fa mi diceva che non vedeva l’ora di tornare a fotografare con noi“, conclude.
Fonte foto Facebook – Paolo Catalucci