391° Festino di Santa Rosalia. Emozioni da vivere

PALERMO– Il Festino di Santa Rosalia è per i palermitani qualcosa in più di una semplice festa religiosa, una commemorazione, una festa. Il Festino è Palermo, con le sue contraddizioni, i suoi colori, i suoi rumori. Con tutta la sua bellezza e con tutta l’amarezza. Andare al Festino è una cosa, vivere il Festino un’altra. Ogni palermitano l’ha fatto almeno una volta, avrà anche giurato di non tornarci mai più ma alla fine si torna, si soffre e si ride e alla fine i fuochi, visti dal Pellegrino o nei prati della Magione o al Foro Italico, i panini panelle e crocchè, le babbaluci, le bollanchelle (pannocchie). E ai palermitani che vivono e lavorano fuori, la sera del 14 luglio mancherà sempre qualcosa.

391° Festino, da quando, durante una terribile pestilenza nel 1624 nella città di Palermo, martoriata dalla peste la popolazione si affidava invano alle sante protettrici della città e dei quattro mandamenti cittadini: sant’Agata, santa Cristina, sant’Oliva e santa Ninfa. Durante questa crisi, secondo la leggenda, l’allora poco nota santa Rosalia apparve ad un cacciatore di nome Vincenzo Bonello, indicando l’ubicazione delle proprie spoglie e ingiungendo che solo se i propri resti fossero stati portati in processione la peste sarebbe terminata. Nella grotta indicata dalla visione vennero trovate 27 reliquie e il giorno 15 luglio l’arcivescovo seguito da tutto il clero, dal senato palermitano e da alcuni cittadini eminenti fece una processione attraverso le strade della città con le reliquie della santa. In pochi giorni la città venne liberata dalla peste.

Anche se è stata organizzata in soli dodici giorni, il Festino, che quest’anno aveva per tema la “Misericordia”, non ha deluso e i palermitani hanno accolto il carro con il solito trasporto ed entusiasmo. Come sempre l’imponente servizio d’ordine e soprattutto l’indispensabile aiuto dei centinaia di volontari hanno consentito un sereno svolgimento di questa grandissima festa.

Il Sindaco Leoluca Orlando, ha seguito lo spettacolo sul Piano della Cattedrale per poi aprire il corteo del Festino, con tutta la giunta. È stato il primo Festino dopo l’inserimento del percorso arabo-normanno nei beni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Ma è anche stato il Festino dell’accoglienza e del ricordo: l’accoglienza ai migranti che giungono stremati nelle coste siciliane in cerca di pace e sicurezza, e ad uno di loro simbolicamente il Sindaco ha donato la fascia tricolore; e il ricordo delle vittime di violenza, Carmela Petrucci uccisa dall’ex fidanzato della sorella.

 E’ stata un’emozione fortissima vedere Palermo in festa per la Santuzza, con uno spettacolo toccante e sentito in Cattedrale, il consueto bagno di folla per le vie del Cassaro e dei giochi pirotecnici d’eccezione – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Andrea CusumanoComplimenti vivissimi a Lollo Franco, ai curatori, agli organizzatori, a tutti gli artisti e le maestranze palermitane all’opera. Un sentito ringraziamento va alla Curia per l’unico e splendido palcoscenico della nostra Cattedrale, alle forze dell’ordine e a tutti i volontari che hanno saputo gestire la situazione con grande professionalit e a tutti i palermitani per la gioia con cui hanno reso indimenticabile questo momento.

 “Una macchina perfetta messa insieme in soli dodici giorni ma nessuno ci avrebbe scommesso” ne sono entusiasti Andrea Randazzo (Agave Spettacoli) e Natale Scrima (Tecnoline), che formano la ATI (vincitrice del bando del Comune per l’affidamento del Festino).

Lo spettacolo “Rosalia è Palermo” è iniziato alle 21,15 sul Piano della Cattedrale: molto apprezzate le affascinanti tecniche Sand art di Stefania Bruno e il videomapping di Giuseppe Calabrò. La regia è stata affidata a Lollo Franco, in scena anche nei panni del narratore e del cacciatore; le musiche inedite di Ruggiero Mascellino, costumi e oggetti di scena di Davide Padiglione; Le coreografie di Giuseppe Bonanno, Angela Abbigliati e Patrizia Veneziano. Finito tra gli applausi lo spettacolo, gli attori si sono trasferiti sul Carro e su un carretto che apriva il corteo. Il Carro, blu e oro, con la Santa a prua avvolta da un mantello mosaicato; sopra, tre bambine, un’anziana, un migrante, un disoccupato, un detenuto, un disabile, i musicisti Cialoma e alcuni attori.

 Alla prima “stazione” ai Quattro Canti, il sindaco ha lanciato il tradizionale grido di Viva Palermo, Viva Santa Rosalia. Al Foro Italico migliaia di spettatori hanno seguito il concerto Condotto da Beppe Palmigiano ed Eliana Chiavetta: sul palco si sono alternati Massimo Minutella con la Lab Orchestra, guest star Lello Analfino; Daria Biancardi con la sua band. Hanno chiuso la serata gli spettacolari giochi pirotecnici curati da Giuseppe La Rosa: 30 lunghissimi minuti, la prima metà su di un sottofondo musicale classico e lirico, la seconda in un silenzio assorto, rotto solo da applausi.

 Non resta che aspettare il 392°Festino per rivivere queste magiche emozioni.