Focolaio Covid in una comunità per malati psichici, 11 positivi e 1 ricoverato: operatrice negativa rimane con i colleghi

Focolaio Covid in una comunità per malati psichici, 11 positivi e 1 ricoverato: operatrice negativa rimane con i colleghi

CINISI – Focolaio Covid in una comunità alloggio a Cinisi, comune in provincia di Palermo. All’interno della comunità Iside ci sono ben 11 positivi tra ospiti e operatori sanitari. All’interno della struttura, che si occupa di persone con problemi psichici, ci sono 10 ospiti, dei quali 9 sono positivi. Su tre operatori sanitari che lavorano all’interno della comunità due sono rimasti contagiati. Già da 5 giorni ospiti e personale sanitario sono in isolamento all’interno della stessa struttura.

L’unica operatrice sanitaria che al momento è risultata negativa ha deciso spontaneamente di restare nel presidio socio-sanitario assieme ai colleghi e alle persone bisognose di assistenza. “Oggi voglio raccontarvi una storia bella e drammatica“, ha esordito in una diretta Facebook il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, che ha inoltre rassicurato sulle condizioni di salute dei contagiati. Nessuno, infatti, desterebbe particolare preoccupazione. Il primo cittadino ha mostrato la sua vicinanza alle persone rinchiuse nella struttura attraverso una videochiamata con la quale si è accertato delle condizioni degli occupanti risultati positivi. Solo un ospite, Rosaria, risulta ricoverata, ma anche le sue condizioni, così come confermato dal sindaco Palazzolo, non destano particolari preoccupazioni.

Il primo cittadino ha mandato un “saluto particolare” a tutti gli ospiti e gli operatori rimasti isolati all’interno della comunità Iside e ha lanciato un appello sui diritti di vaccinazione. “Questi 10 ospiti avrebbero dovuto avere diritto al vaccino prima di altri, ma non gli è stato mai fatto. Mi sono commosso a parlare con i 3 operatori sanitari presenti all’interno della struttura: Piero, Valentina e Sonia. Quest’ultima risulta negativa e vive con i colleghi positivi, gli altri due sono stati contagiati servendo gli ospiti. Sonia, nonostante sia madre di famiglia e negativa, ha deciso di continuare ad aiutare i colleghi e a servire i ragazzi ospiti nella comunità“, il racconto del primo cittadino.

Non abbiamo bisogno di nulla, ma solo che la storia si sappia. Vogliamo che si sappia che è giusto che le fasce deboli debbano avere precedenza sul vaccino“, queste le richieste degli operatori a Giangiacomo Palazzolo. “Non può essere accettabile in una società civile che se utilizzi il sistema di prenotazione dei vaccini inserendo che si tratta di persone con disabilità psichica, il sistema ti dice che non ci sono le condizioni per prenotare il vaccino“, conclude il sindaco, che ha elogiato il coraggio dei tre operatori sanitari che stanno continuando a svolgere il loro dovere nonostante le mille avversità.

Immagine di repertorio