Covid Sicilia, obbligo di mascherine anche dopo il 28 giugno? Parla Razza: le due facce dei dati siciliani

Covid Sicilia, obbligo di mascherine anche dopo il 28 giugno? Parla Razza: le due facce dei dati siciliani

PALERMO – La Sicilia, dato il numero di contagi che la portano al primo posto in Italia, dovrebbe mantenere l’obbligo di mascherina all’aperto anche dopo il 28 giugno? È questa la domanda principale fatta dai cronisti all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenuto nella tappa di Palermo organizzata da Musumeci per presentare ai cittadini il lavoro svolto nel corso dei 3 anni di giunta. Dalle parole di Razza è emerso che non ci sarebbe nessuna ragione per mantenere l’obbligo in Sicilia.

Secondo le sue dichiarazioni infatti, “non è mai stato rappresentato dal comitato tecnico scientifico nazionale il tema di mantenere la mascherina in Sicilia. Ovviamente andremo vedendo quello che succede“.

Ha analizzato la situazione l’assessore e ha messo a nudo un’importante dato, che i freddi numeri dei contagi potrebbero coprire. “La Sicilia, che ha un numero elevato di contagi, è anche la Sicilia che ha il più basso indice di ospedalizzazione in tutta Italia. Ciò può voler dire che da noi il virus è stato contenuto dal sistema delle vaccinazioni“.

Quello che preoccupa Razza e non solo è il ritardo sul contenimento delle varianti. Anche se, da parte dell’assessore regionale alla Salute, c’è stato un elogio al sistema d’allerta siciliano.

La Sicilia, da questo punto di vista, ha dimostrato di avere un sistema di allerta molto forte, con più laboratori di riferimento, e questo ci fa ben sperare sull’impatto epidemiologico. Il mio appello è a proseguire a vaccinarsi perché quando arriva una variante come quella Delta l’argine maggiore è la vaccinazione“. Così l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, a margine della kermesse del governo regionale allo Spasimo di Palermo.

Fonte immagine Facebook – Ruggero Razza