Coronavirus, scuole chiuse a Palermo. L’ordinanza non rispecchia i dati: anche Conte parla

Coronavirus, scuole chiuse a Palermo. L’ordinanza non rispecchia i dati: anche Conte parla

PALERMO – Dopo la Sicilia colorata d’arancione dal governo nazionale, la decisione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di chiudere le scuole a partire da lunedì ha causato scalpore e più di un grattacapo alla Regione. Secondo Orlando, non gli sarebbero pervenuti i dati riguardanti la situazione sanitaria e la tenuta degli ospedali nella città di Palermo e nella Regione tutta. Secondo l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il primo cittadino palermitano sarebbe costantemente informato dell’andamento locale e regionale della pandemia, dato che “ogni giorno partecipa ad un vertice in Prefettura con Asp e commissario per l’emergenza, quindi, quotidianamente viene reso edotto sulla situazione sanitaria e sull’attuazione del piano ospedaliero“.

In questo tira e molla generale, tra accuse e batti e ribatti, l’ordinanza diffusa da Orlando non sarebbe stata ancora firmata. Infatti, non sarebbe arrivato alcun via libero definitivo, né sarebbe stato stato inviato alcun avviso alle scuole. Il sindaco palermitano ha annunciato anche un “No-social-day personale sul Covid. Oggi lasciamo i social al mondo dei tuttologi imperanti, che alimentano disinformazione e contrapposizione fine a sé stessa“.

Lo stesso Premier, Giuseppe Conte, ha sottolineato nel corso di un confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini, che i dati delle scuole dicono che esse non sono focolai e che ragazzi, docenti e personale Ata rispettano tutte le regole. Dati alla mano nazionali e locali, il provvedimento di Orlando sembrerebbe essere alquanto ingiustificato.

Sarebbe infatti uscito pure il monitoraggio dell’ufficio scolastico regionale nelle scuole del primo ciclo del Comune di Palermo. Secondo tale monitoraggio, sono 264 gli studenti palermitani contagiati su un totale di circa 60mila di scuola dell’infanzia, elementari e medie dall’inizio dell’anno scolastico al 12 novembre 2020. Il tutto per un’incidenza complessiva dello 0,44%. Inoltre, per quanto riguarda i docenti, su un totale di 7mila risulterebbero contagiati in 96 e su 1.700 unità per il personale Ata, ne risulterebbero entrati in contatto con il virus solo 28.

Immagine di repertorio