CEFALÙ – Il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, ha emesso un’ordinanza che vieta il lancio di palloncini in gomma o similari riempiti con gas più leggero dell’aria. Entrata in vigore il 13 dicembre 2023, questa disposizione rientra nel più ampio piano di contrasto all’inquinamento da plastica che l’amministrazione comunale sta portando avanti. “È vietato a chiunque – recita il decreto– lanciare o liberare in aria palloncini in gomma o materiale similare anche, se biodegradabili, riempiti di gas più leggeri dell’aria“.
“Abbiamo pensato a questa ordinanza – afferma il primo cittadino – per dare concretezza alla volontà del Comune di Cefalù di aderire al percorso Plastic Free. Il provvedimento non intende assolutamente vietare la vendita dei palloncini, quanto piuttosto impedire il loro uso potenzialmente assai dannoso per l’ambiente e la fauna terrestre e acquatica, minaccia che si verifica ogni volta che si liberano dei palloncini in aria. Chiediamo ai cittadini un impegno a rispettare quanto previsto diventando orgogliosamente protagonisti di una più matura coscienza dei comportamenti che rendono virtuoso il rapporto tra l’uomo e l’ambiente”.
Molte associazioni ambientaliste hanno accolto con favore l’ordinanza del sindaco di Cefalù, evidenziandone l’importanza per la tutela dell’ambiente. L’ordinanza di Cefalù rappresenta un modello di virtù di come le amministrazioni comunali possono contribuire alla tutela dell’ambiente. Cefalù non è l’unico comune ad adottare simili ordinanze. Per citare degli esempi, provvedimenti contro il lancio di palloncini riempiti con gas sono stati presi nei comuni di Calci (PI) e Castro (LE). E ancora, Caorle (VE) e Monza.
Studi effettuati a livello internazionale hanno dimostrato le conseguenze dannose del frammenti di palloncini e nastri colorati che li trattengono, qualora siano abbandonati nell’ambiente. Riempiti di elio e realizzati con un mix di lattice e altri materiali plastici, una volta liberati in cielo fluttuano per chilometri prima di afflosciarsi a terra o in mare. Impiegano anni a scomparire definitivamente dagli ecosistemi terrestri.
In base a quanto emerge dai dati dell’University of Tasmania pubblicati da Ocean Conservancy, i pezzi dei palloncini che volano sono il terzo rifiuto più pericoloso per tartarughe, uccelli marini e foche. Anche lacci e corde abbinate al palloncino contribuiscono a minacciare la fauna. Il rischio per gli uccelli è di rimanere impigliati tra i lacci ed avere difficoltà a spiccare il volo. Anche foche e delfini possono essere vittime delle stringhe, causando infezioni, amputazioni e morte per annegamento. Tra le prime organizzazioni a documentare gli effetti dei palloncini sull’ecosistema citiamo il Csiro (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) in Australia e l‘Imperial College di Londra. Secondo le loro stime, oltre il 90% degli uccelli marini ha ingerito plastica di varia origine e si prevede, entro il 2050, che questa incidenza si aggiri attorno al 99%.
I palloncini ad elio non provocano solamente danni alla fauna. Consideriamo che l’elio, anche se presente in grandi quantità nell’universo, è un elemento molto raro per la Terra. Impiegarlo per gonfiare i palloncini ne limita l’utilizzo in altri campi, ad esempio nel raffreddamento dei reattori nucleari e nella conservazione di documenti.
Esistono tantissime alternative a basso impatto ambientale per celebrare una ricorrenza speciale. Una soluzione sostenibile ai palloncini è la carta volante dei desideri. Questa segue lo stesso principio delle lanterne del cielo. La differenza è che l’intero materiale si brucia mentre è nell’aria. Di conseguenza. non rilascia detriti che possono soffocare la fauna terrestre e marina. Un’altra alternativa è l’utilizzo di lanterne di carta. La decorazione in questione non si riferisce alla lanterna del cielo, quest’ultima con un impatto sull’ambiente. Forniscono un look sofisticato, aggiungendo una sfumatura di eleganza e bellezza a qualsiasi occasione grande o piccola. Insomma, scegliere queste alternative significa rispettare il nostro pianeta.
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