Palermo sconfitto a Venezia: è la fine delle speranze di un posto nei play-off?

Palermo sconfitto a Venezia: è la fine delle speranze di un posto nei play-off?

PALERMO – Altra trasferta altra sconfitta: il Palermo ieri a Venezia si è piegato come un fuscello al venticello lagunare. È finita 3 a 2 per i padroni di casa una partita che era cominciata bene per il Palermo, già in vantaggio al 5° minuto di gioco per merito di Brunori, in rete dopo una fuga di più di cinquanta metri.

E meno male che c’è il VAR, ieri protagonista in più di un’occasione, perché altrimenti un guardalinee disattento o, peggio, miope avrebbe convinto l’arbitro ad annullare il gol non essendosi accorto che il centravanti rosa al momento del passaggio illuminante di Verre era ancora nella propria metà campo.

A dimostrazione della cattiva o sfortunata giornata degli assistenti dell’arbitro, c’è da sottolineare il fatto che senza il VAR il Palermo ieri avrebbe perso per 5 a 1, considerato che, oltre che sull’errore sul gol di Brunori, la terna arbitrale è stata smentita dalla tecnologia altre due volte, in occasione di due gol del Venezia prima convalidati e poi annullati per fuorigioco. Ma torniamo ai motivi della sconfitta del Palermo.

Sicuramente è mancata la giusta concentrazione. Come nell’occasione del gol del pareggio del Venezia, scaturito al 19° da un rinvio con i piedi di Pigliacelli nella fase di impostazione, che, dopo aver colpito alle spalle Gomes, si è trasformato in un prezioso assist per Johnsen, che con un preciso pallonetto ha fatto secco l’incauto portiere in completo rosa.

Il secondo gol degli uomini di Vanoli, evitabilissimo, è stato realizzato su rigore al 16° della ripresa da Pohjanpalo per un’ingenuità di Nedelcearu, che, per colpire di testa il pallone, è saltato in area con il gomito largo atterrando lo stesso Pohjanpalo e ferendolo allo zigomo.

Lo svantaggio ha frastornato il Palermo e difatti, dopo due minuti, è arrivato il terzo gol degli arancio-nero-verdi, bravissimi ad approfittare dello sbandamento dei rosa e a concludere in rete con Tessmann una micidiale ripartenza.

Va detto, comunque, che gli uomini di mister Corini non hanno deposto le armi e hanno reso incandescenti gli ultimi minuti della partita dopo che, con Tutino, all’86° su rigore per l’atterramento di Sala in area, avevano riaperto la partita segnando il secondo gol per il Palermo.

Nel frattempo, come successo anche lunedì contro il Cosenza, tentando il tutto per tutto, Corini aveva disposto la squadra in campo con il 4-3-3, sostituendo dapprima al 67° Valente, Gomes e Verre rispettivamente con Masciangelo, Broh e Tutino, e poi, al 77° Aurelio e Soleri, reo di aver fallito una ghiottissima occasione da gol nel primo tempo che, se realizzata, avrebbe portato i suoi in vantaggio per 2 a 0, con Sala e Vido.

Con i play-off sempre più lontani, è forse giusto, a cinque partite dalla fine del torneo, concentrarsi per ottenere quei pochi punti che ormai separano dalla certezza di rimanere in Serie B, godersi il ritorno al gol di Brunori, ieri il migliore in campo tra i suoi, al suo attivo anche una traversa colpita all’82°, la crescita di Saric, meno confusionario e più concreto del solito, la garanzia di geometrie efficaci di Verre e sperare che il settore difensivo riacquisti la sicurezza perduta.