Palermo, contro il Pisa due punti gettati al vento!

Palermo, contro il Pisa due punti gettati al vento!

PALERMO – Forse il miglior Palermo della stagione, sicuramente il migliore nel primo tempo, spreca troppo e alla fine corre anche il rischio di perdere la partita. Un rigore fallito ancora da Brunori, un’azione da gol gigantesca sprecata da Di Mariano con un tiro sbilenco con la porta spalancata, hanno costretto i rosanero ad ansimare nei minuti finali per frenare il Pisa ringalluzzito dal pareggio insperato. Ma andiamo con ordine.

Corini spiazza tutti mandando in campo dall’inizio una formazione inedita, con Aurelio esterno di sinistra al posto di Masciangelo, Damiani regista con a fianco Saric e Verre e Soleri accanto a Brunori in attacco, con Di Mariano a destra in quello che è sempre stato il ruolo di Valente. Ed è un bel Palermo fin da subito, con Saric, che sfodera la sua migliore prestazione da quando veste la maglia rosanero, Verre ad offrire geniali passaggi smarcanti e Soleri a lottare come un ossesso su ogni pallone.

I frutti sembra che debbano arrivare subito vista la manovra fluida e ben orchestrata. Ma bisogna aspettare il 31° minuto, quando Di Mariano, servito in area con un assist al bacio da Verre, viene atterrato da Esteves: l’arbitro non ha esitazioni e fischia il rigore. Brunori posiziona il pallone sul dischetto, sembra sicuro di sé e, invece, calcia addosso a Nicolas con un tiro debole e centrale. La maledizione dei rigori si materializza con il quinto penalty fallito su nove calciati da inizio campionato, quattro da Brunori e uno da Tutino. Ma il Palermo non si scoraggia, sa di essere in giornata e al 38° finalmente va in vantaggio con Di Mariano, bravissimo a farsi trovare pronto a ricevere l’assist perfetto ancora di Verre e a scavalcare con un colpo da sotto il portiere avversario.

Sulle ali dell’entusiasmo gli uomini di Corini continuano ad attaccare e al 41° l’occasione per chiudere il primo tempo con due gol di vantaggio, come già detto gigantesca, capita a Di Mariano, tanto bravo nell’occasione del gol del vantaggio, quanto maldestro questa volta nel colpire il pallone che finisce lontano dai pali della porta avversaria.

Nel secondo tempo il Palermo è apparso ancora padrone del gioco, per lo meno fino a quando, forse per un equivoco, Saric, che era stato colpito da una violenta pallonata al viso, è stato rimpiazzato da Segre, nonostante facesse ampi gesti per far capire di stare bene. E così, malgrado le prestazione maiuscole di Saric, dell’intero settore difensivo, di Damiani, di Verre, di Soleri, di Di Mariano e, a tratti, di Aurelio, in una delle poche azioni offensive pericolose dei nerazzurri, all’86° Sibilli indovinava un tiro teso, forte ed angolato che si è insaccato alle spalle dell’incolpevole, e fin a quel momento poco impegnato, Pigliacelli.

È difficile dare a qualcuno le colpe della mancata vittoria. A Corini deve essere riconosciuto di aver avuto il coraggio di proporre all’inizio una formazione inedita e più aggressiva del solito. Né sarebbe giusto colpevolizzare Brunori, che, anche se non ha segnato, si è dannato l’anima per tutta la partita o Di Mariano, reo di aver fallito la rete del raddoppio, ma che ha corso come un matto lanciando un’infinità di palloni nell’area avversaria.

Il rammarico per la vittoria gettata al vento sminuisce il punticino conquistato in trasferta contro una squadra reduce da tre successi e un pareggio. Una cosa, però, è giusto sottolineare: il gioco sviluppato ieri dal Palermo è di una squadra degna di partecipare ai play-off… e non solo!