Palermo, contro il Cittadella un’altalena di emozioni e il solito punticino

Palermo, contro il Cittadella un’altalena di emozioni e il solito punticino

PALERMO – Si è rischiata la disfatta, si è sfiorata la vittoria e alla fine è arrivato il solito punticino, da cinque partite il bottino massimo di questo Palermo, croce e delizia dei suoi tifosi. L’inizio partita ieri pomeriggio contro il Cittadella è stato da incubo per il Palermo, al 23esimo già sotto di 2 gol, il primo dopo appena tre minuti dal fischio d’inizio segnato da Maistrello, il secondo appunto a metà frazione siglato da Antonucci su rigore causato da Saric per un’improvvisa entrata su Mastrantonio.

Tutto finito? Sembrava proprio di sì, visto che il Palermo, pur con la stessa formazione che aveva iniziato la partita di Pisa sabato scorso e che aveva ben impressionato per la vivacità e linearità del gioco praticato, con la sola eccezione ieri di Bettella al posto dell’infortunato Marconi, appariva molle in difesa con Nedelcearu meno attento del solito e con Bettella, che faceva tanto sentire la mancanza di Marconi.

Anche il centrocampo appariva incapace di costruire gioco e di garantire il dovuto filtro, con il solo Verre a tentare di impostare la manovra con un minimo di criterio. Ai suoi fianchi Gomes e Saric sembravano in maniera preoccupante svagati e mosci.

Gli unici che continuavano a credere nel Palermo e che continuavano ad incitarlo erano i numerosi tifosi rosanero arrivati in massa al Tombolato, dove, come avvenuto in tante altre occasioni, si viveva l’atmosfera del Barbera. E forse sarà stato questo a dare forza a Brunori e compagni. Fatto sta che dapprima Di Mariano al 33esimo trasformava con classe un rigore concesso dall’arbitro con l’ausilio del Var per l’atterramento di Verre in area da parte di Carriero e poi al 47esimo, nei minuti di recupero prima dell’intervallo, una magia di Brunori, rovesciata spalle alla porta su assist preciso di Saric, rimetteva la partita in equilibrio.

Aver raddrizzato il risultato non ha saziato il Palermo, che, tornato in campo con maggiore determinazione, sembrava che potesse aver ragione del Cittadella quando al 64esimo Di Mariano, su un delizioso assist di Soleri, sempre in partita e l’unico dei rosa a lottare su tutti i palloni, segnava il gol del 2 a 3, che spalancava orizzonti di gloria insperati.

A riportare alla realtà della giornata non più nera, ma grigia sì, è bastata l’ennesima dormita difensiva, questa volta di Nedelcearu che permetteva a Maistrello di fare una doppietta con un colpo di testa con cui scagliava il pallone in rete, con Pigliacelli che toccava la sfera, ma non poteva impedire che finisse alle sue spalle. E i brividi dei tifosi rosanero non erano finiti, perché in pieno recupoero l’arbitro fischiava un rigore per il Cittadella per fallo di mano in area ancora di Nedelcearu, ma che il VAR annullava per un precedente fuorigioco di un avanti granata.

Finita la sostanziosa cronaca, resta da dire che è fallita per i rosa l’ennesima occasione per agganciare la zona play off. E il rammarico è accresciuto dalla considerazione chiara a tutti che questo Palermo ha enormi potenzialità, passare dal 2 a 0 al 2 a 3 non è questione da poco, ma non le sa sfruttare appieno. Ha giocatori dotati di tecnica sopraffina, ma incorre sempre in disattenzioni banali, forse dovuti ad improvvisi cali di concentrazione, che rischiano di compromettere le sorti della partita che si sta giocando. Per queste ragioni riesce difficile dare consigli a Corini.

Con la considerazione che ancora si è in attesa del vero Tutino, che finalmente Di Mariano è riuscito a concretizzare, se non tutte, due delle occasioni capitategli, che questo Palermo non può fare a meno di Marconi in difesa, di Verre a centrocampo e di Soleri in attacco, aspettiamo con ansia notizie sulle condizioni fisiche di Brunori rimasto negli spogliatoi dopo l’intervallo per non meglio precisati acciacchi.