PALERMO – I finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano ed i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Palermo, nell’ambito delle operazioni di controllo del porto palermitano, su merci di importazione, hanno sottoposto a sequestro oltre 41.000 capi d’abbigliamento stipati in un semirimorchio proveniente da Tunisi e destinati a due importatori, uno con sede proprio a Palermo e l’altro con sede nel novarese.
Le operazioni di analisi ed il preliminare controllo documentale del carico, hanno suscitato – infatti – sospetti circa l’effettiva qualità e quantità di merce dei prodotti e, pertanto, gli agenti del controllo doganale hanno proceduto ad una più accurata perquisizione del semirimorchio.
L’ispezione ha permesso di scoprire la tentata introduzione in Italia, di oltre 41.000 capi d’abbigliamento di contrabbando sottoposti a sequestro preventivo portando al deferimento all’A.G. inquirente dei rappresentanti legali delle società importatrici, per il reato di contrabbando, aggravato.
I capi d’abbigliamento, sottratti al pagamento dei previsti diritti doganali, pari a circa 30 mila euro, qualora immessi in commercio avrebbero fruttato complessivamente alle società importatrici circa 400 mila euro.
L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo assicurata dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane a contrasto dei traffici illeciti attraverso gli spazi doganali che interessano il territorio nazionale, a tutela della sicurezza dei prodotti, della salute dei consumatori e degli imprenditori che operano nel rispetto delle regole.
