Il caso del canile lager di Misilmeri e la questione irrisolta del randagismo

MISILMERI – Le Forze dellOrdine hanno nuovamente messo i sigilli al canile abusivo che è stato travolto da un incendio lo scorso 25 settembre a Misilmeri, in provincia di Palermo. A causa del rogo sono morti sette cani e un gatto, tutti gli altri furono salvati grazie all’intervento di alcuni volontari. Nei giorni scorsi, i componenti dell’Associazione Aidaa, hanno esposto denuncia nei confronti della proprietaria del canile lager e del sindaco di Misilmeri.

L’intervista al presidente di Aidaa

La vicenda ritorna alle cronache locali grazie alle parole del presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni: “Già nel 2016 avevamo presentato un esposto per le condizioni in cui erano costretti a vivere i cani all’interno del canile abusivo. È una vicenda che si trascina avanti da anni“.

Cuccioli feriti in cura per le ustioni

Alcuni dei cuccioli rimasti coinvolti nell’incendio sono ancora in cura per le ustioni riportate. Inoltre, sono in corso indagini da parte della polizia municipale e dei carabinieri sulla gestione della struttura.

Abbiamo ritenuto doveroso come associazione – prosegue Croce -, presentare denuncia per questa situazione. Il problema dei canili abusivi è diffuso in tutto il territorio nazionale. È una piaga generale. Esistono delle normative, e il sindaco avrebbe dovuto attuare dei provvedimenti per rispondere al problema del canile lager di Misilmeri, presente nel territorio da anni. Per questo abbiamo deciso di sporgere denuncia anche nei suoi confronti”, conclude il presidente Aidaa.

La risposta del sindaco Rosario Rizzolo

Di notte, insieme al mio assessore, la dott.ssa Sabrina Amodeo, dopo essere stati chiamati dal Maresciallo dell’Arma dei carabinieri, ci siamo recati sul luogo dell’incendio, abbiamo visto con i nostri occhi gli animalisti che liberavano i cani dalle fiamme. Siamo intervenuti anche nelle ore successive e abbiamo relazionato l’accaduto alla Procura con i vigili urbani. Ci siamo mobilitati e riuniti con gli animalisti, i veterinari del Distretto Sanitario e i carabinieri al Palazzo Municipale. Inoltre, nel Piano triennale delle opere pubbliche abbiamo inserito la costruzione di un canile comunale per quest’anno 2023-2024“, afferma il sindaco Rosario Rizzolo.

Io sono sindaco dal 7 ottobre del 2020, il primo sequestro del canile lager è avvenuto nel 2021, non possono ripercuotersi su di me condizioni esistenti prima della mia carica. Adesso molti dei cani che erano presenti nella struttura abusiva sono stati microchippati e diventati di proprietà del Comune di Misilmeri“, conclude il primo cittadino.

Un’argine al problema del randagismo

Nonostante le condizioni disumane a cui i cani erano sottoposti, la struttura rappresentava un argine al problema del randagismo, diffuso in tutta la Sicilia. Data la non risposta delle istituzioni locali e regionali, gli animali finiscono in queste strutture abusive, in cui mangiano solo quando c’è disponibilità di cibo e non ricevono le cure veterinarie necessarie.

Già nel 2016, il Tg satirico di Canale 5, “Striscia la Notizia“, si era occupato della questione grazie a una inchiesta seguita da Edoardo Stoppa – sempre sul canile lager in questione -, in cui gli animali apparivano denutriti e per la fame si nutrivano di ratti.

Una foto di “Striscia La Notizia” dove un cane si nutre di un ratto

Il caso degli animali vittime di sparatorie e avvelenamenti

Negli anni si sono registrati anche casi più cruenti, in cui gli animali sono stati vittime di sparatorieavvelenamenti. Come successo a Sciacca, lo scorso 5 settembre, in contrada Guardabasso e Bordea, dove due cani sono stati uccisi con unarma da fuoco e ritrovati dalle Forze dellOrdine dopo una segnalazione, ormai privi di vita.

Sempre nel territorio di Sciacca, nel 2018, sono stati trovati morti oltre 50 cani, avvelenati con delle polpette. È accaduto poco prima che la città ospitasse il Giro dItalia. Molti soggetti hanno collegato la strage dei randagi proprio al passaggio della manifestazione, immaginando una “bonifica” dei territori fatta per non intralciare il passaggio delle bici.

Di casi simili a questo ve ne sono molti altri, la lista è lunga e sembra quasi infinita. Per questo la questione randagismo necessita di un intervento decisivo, sia per la salute degli animali, che per il benessere dei cittadini.