“Open Day” all’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Catania

“Open Day” all’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Catania

CATANIA – Una scuola che opera in sinergia con le famiglie, le associazioni e le Istituzioni. È questo il messaggio lanciato con l’iniziativa “Open day, realizzata dall’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco il 13 dicembre scorso.

Come ha sottolineato il Dirigente scolastico, Valeria Pappalardo, lo scopo principale dell’iniziativa è quello di far conoscere la scuola all’esterno del suo contesto di riferimento.

Abbiamo deciso di riaprire al pubblico l’Istituto dopo la pandemia – spiega il DS – in vista delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia, base del nostro percorso scolastico in verticale. Crediamo molto nella collaborazione attiva con i vari attori presenti nel territorio: enti locali, Parrocchia e associazioni di beneficenza”.

“Recentemente la nostra scuola ha ospitato i rappresentanti della Caritas, proprio per sensibilizzare gli studenti al volontariato e alla solidarietà”, prosegue.

Le famiglie sono state accolte con una performance musicale curata dai docenti Virgata e Squillaci e arricchita dalle vibranti note della cantante Bliss Del Popolo.

Subito dopo il DS ha presentato alle famiglie l’offerta formativa e tutte le iniziative promosse dalla scuola. Successivamente i genitori sono stati invitati a visitare l’Istituto e i numerosi laboratori, allestiti per l’occasione.

La scuola non si limita alla lezione frontale – spiega Catalda Battiato, Responsabile insieme a Simonetta Musmeci dell’Orientamento per la scuola secondaria di I grado – ma mira alle competenze. Negli anni ci siamo resi conto che questi ragazzini nelle attività artistiche, tecniche, scientifiche e pratiche riescono a dare il massimo. Per queste ragioni puntiamo a una forma di didattica laboratoriale ed è ciò che vogliamo far conoscere ai genitori”.

L’idea di fondo è, dunque, quella di coinvolgere maggiormente gli alunni che vivono in un territorio difficile e in situazioni di svantaggio sociale.

Negli anni scorsi – conclude la prof.ssa Battiato – abbiamo puntato semplicemente all’esposizione del PTOF. Quest’anno, invece, abbiamo cercato di coinvolgere attivamente tutte le realtà scolastiche: docenti, alunni e personale ATA”.

Tra i laboratori certamente più interessanti quello curato dalla docente di Tecnologia, Marcella Scrimali. Diverse le attività dimostrative realizzate in tempo reale dagli studenti: poligoni stellari, origami natalizi e manipolazione della lana.

Anche il laboratorio di Scienze, curato dalla prof.ssa Carmela Barbagallo,  strutturato in tre postazioni (chimica facile, microscopia, e piante che passione) ha destato particolare interesse.

Moltissimi gli studenti coinvolti nelle varie attività: artistiche (realizzazione in tempo reale di manufatti artigianali) curate dalla professoressa Di Bella e dal signor Guerrera, linguistiche (inglese e spagnolo) coi docenti Di Salvatore, La Piana e Mirabella, (sportivo) curato dalla professoressa Giammellaro e dal professore Ventimiglia, e legate ai progetti Erasmus di cui l’Istituto da anni è testimone curati dalle docenti Ricca e Buetto.

Ampio spazio è stato dedicato anche al consiglio comunale dei ragazzi, progetto fiore all’occhiello dell’istituzione scolastica, curato dalle docenti Garau e Rosta.

Anche nei locali della scuola dell’infanzia sono stati allestiti diversi laboratori didattici, coordinati dalle Responsabili per l’Orientamento nella scuola dell’Infanzia Borina, Torrisi e Zangari.

L’incontro è stato arricchito da un’esibizione canora curata dalla docente Angela Gravina, che ha coinvolto gli studenti della primaria e della secondaria di I grado.

Un plauso alla collega Michela Stornello, Responsabile della Funzione strumentale, per il contributo di video operatore. Come diceva Neruda: “È per rinascere che siamo nati”, in altre parole nella natura umana è insita la voglia di ricominciare con entusiasmo dopo i momenti di crisi.

La scuola non è semplicemente la cellula educativa del quartiere  – conclude la Dirigente Pappalardo – ma un luogo dove si comunica insieme. Essa rappresenta il primo nucleo di socialità per i nostri giovani, profondamente turbati negli ultimi anni a causa del Covid”.

Articolo redatto in collaborazione con la professoressa Daniela Cocina

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