Omicidio a Pietraperzia, il consulente del gip: “Laura è parzialmente incapace”

Omicidio a Pietraperzia, il consulente del gip: “Laura è parzialmente incapace”

PIETRAPERZIA – Nel corso dell’incidente probatorio, ha fornito il suo contributo il consulente psichiatra Antonino Petralia dell’Università di Catania, che è stato incaricato dal gip di Enna di accertare le condizioni psichiatriche di Laura Di Dio, 32enne che il 4 febbraio scorso ha accoltellato la suoceraMargherita Margani – a Pietraperzia, in provincia di Enna.

La donna, madre di due bambini, è affetta da parziale incapacità secondo quanto rilevato dal consulente del gip.

La difesa, con il consulente di parte (psichiatra Rino Bruno), propende per l‘incapacità di intendere e volere, oltre a quella di stare in giudizio della 32enne.

L’incidente probatorio proseguirà, il prossimo 14 aprile.

I fatti

La donna, secondo quanto ricostruito, si sarebbe recata a casa della suocera e l’avrebbe accoltellata in cucina.

Secondo la difesa la donna era già stata sottoposta a visita psichiatrica un anno prima e il medico avrebbe prescritto una cura che Laura Di Dio però si sarebbe rifiutata di seguire.

Cosa aveva dichiarato in udienza di convalida

Laura Di Dio, accusata di aver ucciso la suocera con un coltello e un paio di forbici sabato scorso, durante l’udienza di convalida davanti al Gip del Tribunale di Enna, che è durata oltre tre ore, aveva dichiarato di aver agito in difesa dell’aggressione della suocera.

La famiglia di Laura conferma che la Margani non aveva perdonato la nuora per aver causato l’arresto di Cristian Arnone, l’altro figlio della donna, che aveva sparato al fratello (il marito della Di Dio) per difendere la cognata spesso picchiata durante la gravidanza. Lo stesso Cristian ha richiesto d ottenuto dai giudici l’autorizzazione a vedere la madre per l’ultima volta prima dell’autopsia.

I dettagli della vicenda

Sull’omicidio della donna erano emerse informazioni circa il comportamento assunto dalla Di Dio dopo aver ucciso la suocera. Sembra che Laura, subito dopo il delitto, si sia seduta sul corpo della vittima di 62 anni fumando una sigaretta.

Il marito, Francesco Arnone, aveva affermato che negli ultimi tempi, a causa delle condizioni mentali instabili di Laura, non lasciava i suoi figli con lei di notte per paura che potesse far loro del male. Ha detto che Laura si alzava di notte, dormiva poco e a volte mangiava quando voleva, e che aveva considerato seriamente di cercare l’aiuto di uno specialista.

Arnone aveva dichiarato di amare sua moglie e che la tragedia non ha nulla a che fare con gli eventi che hanno coinvolto suo fratello Christian anni fa.

Nel 2018, la famiglia Arnone ha visto una sparatoria tra fratelli, in cui Christian ha agito per proteggere sua cognata Laura, che veniva maltrattata dal marito durante la gravidanza. Francesco sostiene di aver fatto il massimo per la donna, nonostante i suoi disturbi depressivi che erano comparsi un anno e mezzo prima.