Dieci anni fa non esisteva nemmeno. Oggi la figura del gamer è uno dei nuovi ruoli professionali più in voga. Una figura che nasce e muore dinanzi ai videogiochi, siano essi da console, da pc o da altri dispositivi. Si definisce gamer chi pratica, per divertimento in senso stretto, il proprio lavoro. Senza il rischio di annoiarsi, peraltro. Ed è proprio il caso di dirlo: è forse il lavoro più bello del mondo, se è vero come è vero che il gioco accomuna generazioni e generazioni anche tra di loro distanti decenni. Nel 1994 la prima PlayStation della storia apriva un solco col passato e ne tracciava altri per il futuro: dopo la versione 2, 3, 4 e 5 più generazioni di giocatori si sono susseguiti col joypad tra le mani. I Millennials e i membri della Gen Z hanno trasformato il tutto in una professione.
Chi c’è dietro al gioco?
La figura del gamer è solo la punta dell’iceberg di un’industria che muove milioni di mestieranti e che ha tanti deus ex machina. Il gioco è il prodotto finito, quello destinato al consumo. Ma dietro c’è, spesso e volentieri, un lavoraccio che si porta avanti a fatica e che spesso richiede molto tempo per soddisfare i requisiti minimi di qualità, da mixare con la quantità, il peso determinato di un titolo. Dalla trama al gameplay, il processo è lungo e comprende più soggetti che devono attivarsi. La vita del programmatore, dello sviluppatore di giochi, è dura. Perché spesso si è vittime di un mercato che non perdona nulla, nemmeno una sottigliezza, ed è sempre più esigente e voglioso di un certo tipo di prodotti.
Come lavorare allo sviluppo di giochi
Non è questione di bravura, molto spesso in questo settore il talento è da rintracciare altrove. Anzitutto nella sensibilità psicologica del team che lavora ad un determinato titolo. Perché bisogna essere autentici psicologi in questo settore, per cercare di capire i pensieri di un determinato target di giocatore e vedere come indirizzarli verso un determinato prodotto.
Bisogna poi essere esteti, ovverosia capire quali ambientazioni possano risultare giuste e quali temi possano avere più presa sull’inconscio del gamer. Un lavoraccio, per molti versi, che chiede tanta flessibilità per creare prodotti adeguati, molto spesso su misura per una determinata categoria di giocatori. Alla fine, il successo di un titolo è inversamente proporzionale alle capacità della propria casa produttrice. Fallire significa autoeliminarsi dal mercato.
In un settore sempre più vasto ci sono rare eccellenze. Una di queste è Novomatic, software house che si occupa di prodotti legati ai giochi da casinò. Il gruppo, presente in più paesi del mondo, è un’eccellenza assoluta del panorama ed un esempio per molti altri gruppi concorrenti. Le Novomatic slot gratis sono un simbolo dell’intero mondo del gioco, un’icona di qualità che mixa alla perfezione tutto ciò che i giocatori oggi richiedono: ovverosia prodotti di qualità e richieste accontentate in termini di gameplay, ambientazione, giocabilità di un titolo. Una software house capace di fare scuola ovunque, soprattutto in Europa. Ed un esempio di come, per sopravvivere in un mercato tanto dinamico, la flessibilità sia la prima caratteristica.