Ci ha lasciato “il Kaiser” Franz Beckenbauer, addio a una leggenda del calcio

Ci ha lasciato “il Kaiser” Franz Beckenbauer, addio a una leggenda del calcio

MONDO – Ci ha lasciati all’età di 78 anni uno dei difensori più forti che il calcio abbia mai avuto: Franz Beckenbauer per tutti “il Kaiser”.

La triste notizia

La leggenda tedesca giocava da troppo una partita che non è riuscito a vincere. Franz era malato da tempo e ha dovuto cedere ad un avversario micidiale che nessun tackle è riuscito a fermare.

La notizia è arrivata nelle ultime ore dalla famiglia: “È con profonda tristezza che vi informiamo che mio marito e nostro padre Franz Beckenbauer è morto serenamente ieri, domenica, circondato dalla sua famiglia. Vi chiediamo di piangere in silenzio e di astenervi dal fare domande”.

Il palmarès del Kaiser

Nato a Giesing l’11 settembre del 1945, Beckenbauer era entrato nella storia vincendo per primo i Mondiali da calciatore e da allenatore.

Nei 12 anni con la nazionale tedesca, Beckenbauer è stato campione del Mondo nel 1974, vice-campione nel 1966, campione d’Europa nel 1972 e vice-campione nel 1976.

Leggenda e bandiera del Bayer Monaco, il Kaiser con i bavaresi ha vinto tre coppe dei Campioni consecutive, una coppa Intercontinentale, una coppa delle Coppe, cinque scudetti e quattro coppe di Germania.

La partita del secolo

Iconico nelle menti di tutti gli appassionati il 17 giugno 1970. Semifinale dei mondiali in Messico, stadio Atzeca, per alcuni un film, per altri un ricordo e forse semplicemente una favola: Italia-Germania 4-3.

Fa caldo, si suda in campo e negli spalti, ma i tifosi neanche ci fanno caso, sono tutti ipnotizzati da quei ragazzi in pantaloncini corti che stanno dando spettacolo, forse il più bello mai visto. Tra quei ragazzi però uno risalta più degli altri. È un difensore tedesco dai capelli scuri e dal tocco elegante.

Ma è nei tempi supplementari che Beckenbauer diventa icona ed esempio di cosa vuol dire essere un capitano. Infatti in uno scontro con Cera, si lussa una spalla ma nonostante tutto continua a giocare con il braccio fasciato, con addosso il dolore e la fame di voler vincere.  L’immagine è diventata semplicemente storia.