MONDO – Era il 25 aprile 1959 il giorno al quale si può ricondurre il primo caso accertato di AIDS.
Il tutto sarebbe stato scoperto analizzando un campione di sangue prelevato a un uomo originario di Leopoldville (oggi sotto il nome di Kinshasa): ci vorranno ben 30 anni per scoprire che l’uomo fosse positivo al virus dell’HIV.
Proprio 30 anni dopo il prelievo, infatti, è stato possibile analizzare lo stato del sangue dell’uomo, risultato essere contenente di anticorpi all’HIV-1.
Diversi sono stati gli studi sul virus dell’HIV e sulla sua malattia, quasi “troppi” gli anni necessari a riconoscerli e combatterli, tanto che – purtroppo – a 62 anni da quel primo caso “nascosto” è ancora impossibile sconfiggere e abbandonare completamente la malattia e i suoi effetti.
Fortunatamente, però, la scienza ci dà anche modo di scoprire il virus e iniziare una terapia adatta ad affievolirne gli effetti, ma soprattutto di conoscerlo al meglio.
L’HIV (Human immunodeficiency virus) è un virus che attacca e distrugge, in particolare, un tipo di globuli bianchi, i linfociti CD4, responsabili della risposta immunitaria dell’organismo. Il sistema immunitario viene in tal modo indebolito fino ad annullare la risposta contro altri virus, batteri, protozoi, funghi e tumori.
L’infezione da Hiv non ha una propria specifica manifestazione, ma si rivela attraverso gli effetti che provoca sul sistema immunitario. La presenza di anticorpi anti-Hiv nel sangue viene definita sieropositività all’Hiv. Pur con una infezione da Hiv, è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e accorgersi del contagio solo al manifestarsi di una malattia opportunistica. Sottoporsi al test Hiv è, quindi, l’unico modo di scoprire l’infezione.
L’AIDS (Acquired immune deficiency sindrome) identifica uno stadio clinico avanzato dell’infezione da Hiv. È una sindrome che può manifestarsi nelle persone con HIV anche dopo diversi anni dall’acquisizione dell’infezione, quando le cellule CD4 del sistema immunitario calano drasticamente e l’organismo perde la sua capacità di combattere anche le infezioni più banali (infezioni/malattie opportunistiche).
I progressi della ricerca scientifica e l’uso della terapia antiretrovirale hanno reso possibile alle persone con Hiv di avere una buona qualità di vita, grazie anche al minor impatto sull’organismo e ai minori effetti collaterali. Le evidenze scientifiche dicono che le prospettive di vita per chi oggi scopre di avere l’Hiv ed entra subito in terapia sono simili a chi non ha l’Hiv.
La terapia che da almeno 6 mesi mantiene persistentemente la carica virale (cioè la quantità di virus presente nel sangue/secrezioni) a livelli non misurabili rende altresì nulla la possibilità di trasmettere il virus ad altri. In questo caso si parla di “Non rilevabile = Non trasmissibile”.
Immagine di repertorio
#TgFlash del 5 novembre - EDIZIONE SERA 🕒 • Condannata la presunta amante di Messina…
SPADAFORA - Nella tarda mattinata di oggi, nella zona di contrada Mastroneri, a circa 5…
SICILIA - La Regione può iniziare a spendere i 5,3 miliardi di euro assegnati alla…
SICILIA - Mercoledì 6 novembre, la Sicilia sarà interessata da infiltrazioni di aria umida che…
CATANIA - I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno intensificato,…
CATANIA - Ha continuato a vendere droga nonostante si trovasse agli arresti domiciliari, a Catania,…