Fibromialgia, una malattia invalidante. Sintomi, cause e cure: interviene il dott. Christian Saverino

MONDO – Si celebra oggi, giovedì 12 maggio, la Giornata mondiale della fibromialgia con l’intenzione di porre l’attenzione su una sindrome che pesa su molti soggetti. Tali individui potrebbero essere definiti “malati fantasmi”, in quanto, non sono riconosciuti dalle istituzioni come malati effettivi.

La parola fibromialgia unisce tre vocaboli: “fibra” parola latina che ha lo stesso significato in italiano, “mus” che deriva dal greco antico e significa muscolo e, infine, “algia” termine del greco antico che si traduce in dolore. Tale vocabolo evidenzia aspetti legati alla malattia, in quanto, uno dei sintomi principali è rappresentato da forti e diffusi dolori all’apparato muscoloscheletrico.

La fibromialgia colpisce soprattutto il genere femminile e in Italia ne sono affetti circa 2 milioni di individui. In termini medici è una sindrome cronica e sistemica, è catalogata come patologia reumatica di natura extrarticolare e interessa il tessuto connettivo di tutto il corpo, in particolare quelle strutture che siano costituite da fibre: muscoli, tendini e nervi.

Sintomi

I sintomi che caratterizzano questa malattia sono diversi sia di tipo muscoloscheletrico che neurologico e hanno un forte impatto nella vita delle persone interessate:

  • Dolore cronico diffuso;
  • Rigidità articolare soprattutto al mattino;
  • Crampi;
  • Nevralgia;
  • Mialgia;
  • Gonfiore articolare di natura non infiammatoria;
  • Parestesie;
  • Cefalee;
  • Disturbi del sonno;
  • Fatica;
  • Senso di stordimento che può comportare nausea o capogiri;
  • Nebbia cognitiva che è un sintomo che interessa le capacità neurocognitive e implica difficoltà di concentrazione, confusione mentale e deficit mnemonici;
  • Depressione, spesso collegata all’impossibilità di comunicare il proprio malessere nella convinzione di non essere creduti. Infatti, accade frequentemente che il malato di fibromialgia venga preso per ipocondriaco o “lagnoso”;
  • Dolore alla palpazione in almeno 11 delle aree chiamate “tender points”, 18 punti situati in tutti i distretti del corpo dalla testa fino ai piedi. In genere la malattia “accende” i diversi tender points con andamento progressivo, iniziando da un quadrante per poi “illuminarli” tutti o quasi.

Il medico di riferimento per la diagnosi e per il trattamento della fibromialgia è il reumatologo o il neurologo. La malattia non ha una eziologia conclamata perciò le cause non sono ancora del tutto chiare. L’età media di insorgenza dei primi sintomi di fibromialgia, si situa intorno ai 35 anni con la comparsa di dolori generalizzati anche a riposo, irritabilità e stanchezza per poi aggravarsi tra i 45 e 55 anni di età circa.

Ai microfoni di NewSicilia.it è intervenuta Silvana Lanza, paziente che soffre di fibromialgia.

Questa patologia è invalidante e ci sono periodi dellanno in cui si manifesta con maggiore prepotenza soprattutto in momenti di stress. La malattia non è riconosciuta dalle istituzioni, infatti, le spese per gli accertamenti e le cure sono a carico del soggetto come nel mio caso

Ti senti intrappolato dentro un limbo e ci sono persone – continua Lanzache non riescono a reagire a causa di tutti i sintomi che la malattia comporta. Mi sono sottoposta a un numero esagerato di accertamenti prima di avere una diagnosi

A Milano ho provato la TENS – afferma – una terapia che viene utilizzata per problemi muscolari, articolari e ossei. La TENS comporta il passaggio di corrente elettrica a bassa tensione attraverso la pelle e ha lo scopo di bloccare o ridurre i segnali di dolore che arrivano al midollo spinale e cervello”

Nel mio caso la TENS ha funzionato e dopo un anno l’ho ripetuta a Catania. Oggi continuo a curare i miei sintomi attraverso una cura a base di cannabinoidi che mi è stata prescritta del medico neurologo” conclude Silvana Lanza.

Terapie

La prima cosa che bisogna tenere presente è che dalla fibromialgia non si guarisce, però è possibile gestire il dolore e tenere a bada i sintomi. Le terapie più utilizzate sono:

  • Antidepressivi, in quanto, alzano la soglia del dolore;
  • Antinfiammatori non steroidei in basse dosi da usare all’occorrenza;
  • Farmaci analgesici contro il dolore cronico a lento rilascio;
  • Cannabinoidi per uso terapeutico.

A tal proposito abbiamo raggiunto il dottor Christian Saverino farmacista preparatore che si occupa anche di farmaci a base di cannabinoidi:

Da quando questa terapia è possibile in Italia a trarne per primi i benefici sono stati sicuramente i pazienti fibromialgici, in quanto, grazie ai due componenti principali tetraidrocannabinolo e il cannabidiolo si agisce su diversi aspetti della malattia“.

Il tetraidrocannabinolo rappresenta la componente psicoattiva e agisce direttamente sul dolore, sulle possibili inappetenze, umore e disturbi del sonno. Il secondo componente – afferma il dott. Saverinoha una spiccatissima azione antiinfiammatoria e antiansia. È facile capire come la vita del paziente affetto da tale malattia possa avere dei risvolti positivi con lutilizzo di questi prodotti“.

Bisogna evidenziare ancora una volta che tale malattia è invalidante dato che coinvolge molti aspetti della vita di una persona, come la vita lavorativa e quella relazionale, perchè si accompagna a disturbi di ansia e dell’umore.

Bisogna lottare contro la sintomatologia e l’informazione può aiutare gli individui, frequentare gruppi che trattano l’argomento o che sono composti da persone che ne soffrono. Tutto questo può aiutare a sentirsi meno soli.

Immagine di repertorio