Brindiamo ai sognatori per quanto folli possano sembrare. Un verso semplice ma emblematico quello cantato da Emma Stone in uno dei brani iconici del pluripremiato “La La Land“, una pellicola che, tra i diversi temi trattati, esalta il coraggio di chi crede di poter mettere mano al disegno che il destino sembra riservargli. Essere protagonisti piuttosto che schiavi della realtà: questo il segreto su cui fanno leva coloro che decidono di rendersi artefici, nel limite del possibile, del proprio destino, accettando anche i rischi che ne conseguono.
“Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso“, diceva Nelson Mandela. Non esiste probabilmente citazione migliore per celebrare la Giornata mondiale dei sogni, che ricorre oggi, come ogni 25 settembre, per incoraggiare i cittadini di tutto il mondo a guardare sempre al di là delle avversità, lì dove si celano i propri desideri più profondi.
Il parere della psicologa La Rosa
Sull’argomento è intervenuta la psicologa Valentina La Rosa, intervistata ai microfoni di NewSicilia, per spiegare come affrontare e gestire le fragilità tipiche di chi ha un sogno nel cassetto.
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Scegliere di credere in un sogno nonostante le avversità è considerato un atto di coraggio, ma a volte anche di incoscienza. Quanto è importante non demordere e non lasciarsi scoraggiare dalla paura del fallimento e dai giudizi altrui?
“Credere in un sogno, nonostante le avversità, è un atto di coraggio profondo, che riflette la capacità dell’individuo di connettersi con i propri desideri e aspirazioni più autentiche. Nel mondo della psicoterapia esistono molte scuole e tecniche diverse, ognuna con il proprio approccio per aiutare le persone a vivere una vita più piena e significativa. Una di queste è l’Acceptance and Commitment Therapy o ACT, la quale ci offre una prospettiva interessante per riflettere sull’argomento di questo articolo. L’ACT, in particolare, ci insegna che non è tanto importante eliminare le emozioni difficili, come la paura del fallimento o l’ansia di non essere all’altezza, quanto piuttosto accettarle come parte naturale dell’esperienza umana. La chiave per un maggiore benessere psicologico sta nell’impegnarsi verso azioni che riflettono i nostri valori fondamentali, anche quando ci sentiamo vulnerabili o incerti.
In questa prospettiva, dunque, perseguire un sogno significa accettare che ci saranno sfide e momenti di sconforto. Tuttavia, la resilienza non deriva dal rifiutare queste emozioni o dal pretendere di non avere paura, ma dalla capacità di accoglierle e di scegliere comunque di andare avanti, nonostante tutto. Come evidenziato dall’ACT, ciò che dà senso alla vita è la connessione con i nostri valori. Se un sogno è strettamente legato a ciò che ci dà significato, allora perseguirlo diventa una forma di espressione del nostro vero sé.
La paura del fallimento, così come il giudizio altrui, in molti casi possono farci desistere da questo impegno. Molte persone smettono così di credere nei propri sogni per conformarsi alle aspettative sociali o per evitare l’angoscia del rifiuto. Ma cosa significa davvero fallire? Il vero fallimento consiste in realtà nel rinunciare a ciò che ci fa sentire vivi. Ogni ostacolo superato, ogni insuccesso affrontato, contribuisce alla nostra crescita personale, permettendoci di avvicinarci sempre di più alla versione più completa e consapevole di noi stessi.
È dunque importante vivere una vita in linea con i nostri valori, piuttosto che cercare di evitare il dolore. Se smettiamo di credere nei nostri sogni per paura del fallimento, stiamo, in un certo senso, tradendo i nostri valori più profondi. Il coraggio, quindi, non sta solo nella tenacia di continuare nonostante le difficoltà, ma nella volontà di restare fedeli a noi stessi, accettando che la vulnerabilità, il rischio e persino il fallimento facciano parte del cammino.
In conclusione, è questo il vero atto di coraggio: scegliere di essere artefici del nostro destino, anche quando il percorso è incerto e il successo non è garantito“.