Abituarsi all’habitat di Marte: la missione “CHAPEA” della Nasa che coinvolgerà 4 volontari

MONDO – Quando si mobilita l’agenzia governativa responsabile della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America è doveroso pensare a qualcosa di significativo che possa accrescere la conoscenza e sviluppare nuove competenze utili sugli altri pianeti diversi o, per certi aspetti, simili alla Terra in cui il genere umano è ospite grazie alle convenzioni e alle condizioni maturate nel tempo seppur abbiano subito numerose modifiche.

Simulazione della vita su Marte, da giugno il via alla missione CHAPEA

Nel mese di giugno, la NASA (National Aeronautics and Space Administration) intraprenderà il primo test che simulerà la vita su Marte, il pianeta che è stato più volte associato, per certe forme, a quello in cui viviamo. L’esperimento coinvolgerà un equipaggio di quattro persone che vivranno e lavoreranno per un anno in un nuovo habitat marziano chiamato Mars Dune Alpha, stampato in 3D, al Johnson Space Center della NASA a Houston. Questa missione terrestre è la prima di tre simulazioni pianificate della superficie marziana, chiamate CHAPEA (Crew Health and Performance Exploration Analog), che hanno lo scopo di fornire dati su diversi fattori, tra cui la salute senza far passare in secondo piano le prestazioni fisiche e comportamentali dell’equipaggio.

L’habitat chiamato Chapea è il primo di una serie di tre esperimenti pianificati, ognuno della durata di un anno. I successivi due sono previsti per il 2025 e il 2026. Questo prototipo abitativo, realizzato utilizzando la tecnologia di stampa 3D, rappresenta una delle soluzioni che la l’agenzia aerospaziale statunitense sta esaminando per la potenziale costruzione di benigne condizioni ambientali su altri pianeti o sul suolo lunare.

Di cosa è composto l’habitat sul “Pianeta Rosso”

L’habitat, di circa 500 metri quadrati, comprende alloggi, aree dedicate, uno spazio per la cucina e attività mediche, ricreative, fitness, lavoro insieme alla crescita delle colture. Dispone anche di un’area di lavoro, due bagni e una sandbox di circa 360 metri quadrati, una zona con sabbia rossa che simula il paesaggio del “Pianeta Rosso” e verrà utilizzata per simulare le passeggiate spaziali chiamate “Marswalks” durante le missioni.

Durante il loro soggiorno nell’habitat simulato, l’equipaggio affronterà le sfide di una missione umana su Marte, tra cui la limitazione delle risorse, guasti alle apparecchiature, ritardi nelle comunicazioni e altri fattori di stress ambientale, insomma è incluso tutto quello che potrebbe andare storto in una situazione come quella che si sta descrivendo.

I membri dell’equipaggio e lo scopo dell’esperimento

La simulazione ci permetterà di raccogliere dati sulle prestazioni cognitive e fisiche al fine di comprendere meglio gli eventuali impatti delle missioni di lunga durata su Marte sulla salute e sulle prestazioni dell’equipaggio“, ha dichiarato Grace Douglas, ricercatrice principale di CHAPEA, durante la presentazione dell’equipaggio. “In definitiva, – conclude la ricercatrice – queste informazioni aiuteranno la NASA a prendere decisioni per la progettazione e la pianificazione di una futura missione umana di successo su Marte“.

I quattro membri dell’equipaggio, selezionati dalla NASA tramite un processo di reclutamento volontario, non sono astronauti. Il ruolo di comandante sarà ricoperto dalla scienziata ricercatrice canadese Kelly Haston, esperta nella costruzione di modelli di malattie umane. Gli statunitensi Ross Brockwell, Nathan Jones e Alyssa Shannon ricopriranno rispettivamente i ruoli di ingegnere di volo, ufficiale medico e ufficiale scientifico. Trevor Clark e Anca Selariu saranno invece i membri di riserva dell’equipaggio.

Fonte foto NASA