ISRAELE – C’erano almeno 100mila persone, una folla di pellegrini ultraortodossi che si avvicinava alla tomba del saggio rabbino Shimon Bar Yohai del II secolo, che rivelò il segretio della kabbalah, cuore del misticismo ebraico. Poi, intorno all’una di notte la tragedia. Alcuni scivolano a causa del sovraffollamento, forse per il cedimento di una tribuna, altri li travolgono e scappano via disorientati.
Il punto della situazione
Fino a questo momento sono almeno 44 i morti, tra cui anche bambini, e oltre 150 i feriti sul Monte Meron, in Galilea. Decine di ambulanze sono giunte sul posto per i primi soccorsi e anche elicotteri militari. Lo stato di emergenza è stato proclamato dal vicino ospedale di Safed, in Galilea. Tutti facevano parte della setta ultraortodossa e antisionista Toldos Aharon Hassidic, che vive nel centro di Gerusalemme. “Un disastro terribile”, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Rimangono da chiarire le cause, che potrebbero essere legate al crollo di una tribuna o gradinata molto affollata, anche se alcuni testimoni hanno accusato la polizia di aver bloccato l’uscita.
Il Dipartimento per le indagini interne della polizia del ministero della Giustizia di Israele ha già aperto un’inchiesta su una possibile negligenza della polizia e il procuratore generale Avichai Mandelblit ha spiegato di aver inviato investigatori sul luogo della tragedia per raccogliere prove. “È stato deciso che vengano esaminate immediatamente le prove per verificare se ci sono sospetti di atti criminali commessi da parte della polizia nella tragedia di Meron”.
Intanto il comandante del distretto settentrionale delle forze di polizia Shimon Lavi, che ha supervisionato le disposizioni di sicurezza per l’evento religioso, ha detto di assumersi la responsabilità del disastro.
Motti Buckchin, portavoce dei servizi di soccorso Zaka, l’equivalente della nostra Protezione civile, ha parlato di “catastrofe nazionale”. Sul posto è in corso l’identificazione delle vittime e l’evacuazione dei fedeli, mentre i media riferiscono che è in atto la ricerca di dispersi. Almeno sei persone sono ricoverate in ospedale in gravi condizioni, tra cui due bambini, che al momento non sono in pericolo di vita.
Condoglianze da parte del mondo politico
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in un tweet ha scritto: “Lascia sgomenti la tragedia con decine di morti e centinaia di feriti tra i pellegrini del monte Meron, in una comunità che stava orgogliosamente rinascendo dopo il Covid. Le mie più sentite condoglianze al popolo e allo Stato di Israele“.
Dagli Stati Uniti invece interviene Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente Usa Joe Biden, che ha espresso la vicinanza degli Stati Uniti a Gerusalemme. “I nostri cuori sono rivolti al popolo di Israele dopo la terribile tragedia del Monte Meron. Porgiamo le nostre condoglianze alle famiglie e agli amici che hanno perso i propri cari in questo disastro e auguriamo una piena e rapida guarigione ai feriti”.
Il raduno ebraico di Lag ba-Omer, che nel 2020 era stato annullato a causa dell’emergenza sanitaria, ogni anno accoglie fino a mezzo milione di persone. Quest’anno, col miglioramento della situazione sanitaria, era stato autorizzato, ma con numerose limitazioni che però non hanno resistito alla pressione della folla immensa. Un altro disastro era avvenuto sul monte Meron anche nel 1911. Allora decine di persone morirono nel crollo di un edificio vicino alla tomba del rabbino.
Le immagini video
BREAKING: At least 15 dead and dozens more wounded including critically after a tribune collapsed during a festival in the northern Israeli city of #Meron pic.twitter.com/1Kbk2AJC21
— News_Executive (@News_Executive) April 29, 2021
Fonte video e foto news_Executive