MONDO – Una ragazza di 16 anni è morta a seguito di un’aggressione da parte di uno squalo, mentre nuotava in un fiume in Australia occidentale.
La ragazza è stata morsa da una specie di squalo sconosciuta nel fiume Swan, a North Fremantle, a Perth: è questo ciò che emerge da una dichiarazione del Governo dello Stato.
Nonostante i tentativi di rianimazione, non c’è stato nulla da fare per la 16enne. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, sembra che la vittima fosse in compagnia di amici su una moto d’acqua e che potrebbe essersi tuffata per nuotare con i delfini, inseguiti però da un branco di squali.
Gli esperti considerano insolito che gli squali si avventurino in quella parte del fiume. Il governo statale ha invitato la popolazione a prestare la massima cautela e a rispettare eventuali divieti di balneazione.
L’ultimo attacco mortale in un fiume australiano risale al 1960. Circa 4,5 milioni di australiani nuotano regolarmente in mare e fiumi e almeno 500.000 fanno surf.
Gli squali in Australia: tutto quello che c’è da sapere
Quello bianco è uno degli squali più temuti sia in Australia che a livello mondiale a causa delle sue dimensioni. Essendo il pesce predatore più grande del pianeta, il suo morso è considerato pericoloso per l’uomo, ma le statistiche dimostrano che gli attacchi mortali sono rari.
Al contrario, lo squalo tigre è considerato più pericoloso perché non distingue i sapori delle sue prede e quindi attacca tutto ciò che gli sembra commestibile. Lo squalo bianco è considerato una minaccia perché è abituato a cacciare in superficie dove nuotano foche e otarie.
Gli attacchi ai surfisti sono spesso dovuti alla somiglianza della tavola da surf con queste prede. Tuttavia, lo squalo bianco solitamente non attacca l’uomo dopo un primo morso “di prova” perché non riconosce l’uomo come preda e non gli piace il suo sapore. Lo squalo tigre, d’altra parte, viene considerato lo “spazzino” dell’oceano perché mangia di tutto e possiede denti molto affilati e seghettati.
Paura degli squali… ma non solo
Anche se spesso gli squali sono percepiti come gli animali più pericolosi per l’uomo, la medusa rappresenta una vera e propria minaccia nei mari australiani. Ci sono due specie particolarmente pericolose a causa del loro veleno potente e spesso fatale: la cubomedusa e la irukandij.
La prima è considerata la più spaventosa a causa delle sue dimensioni – i suoi tentacoli possono raggiungere i tre metri – e delle sue punture che, oltre a essere molto dolorose, possono causare un arresto cardiaco in meno di tre minuti. Tuttavia, vi sono misure per ridurre i rischi. Ad esempio, molte spiagge espongono cartelli di pericolo che avvisano della presenza di meduse e in questi casi è meglio evitare di nuotare. Altre spiagge sono dotate di reti protettive per delimitare l’area riservata al nuoto e proteggere i bagnanti. Se si pratica lo snorkeling, è sempre meglio indossare una muta per proteggersi dalle punture delle meduse, anche di quelle non letali.