MONDO – Il conflitto tra Iran e Israele non è di certo una novità. È sicuramente un fenomeno complesso che si radica in una serie di fattori geopolitici, storici, religiosi e strategici. Una contrapposizione che va avanti da tanto, troppo tempo e la cui soluzione non sembra potersi trovare in maniera pacifica.
Questo intricato intreccio di motivazioni ha alimentato le tensioni nella regione del Medio Oriente per decenni, tra la paura di un ennesimo attacco e quiete “dopo la tempesta”. Come una bomba ad orologeria pronta a esplodere in qualsiasi momento, ma non si sa quando e non si sa in che termini.
Ma perché l’Iran “odia” così tanto Israele? Facciamo un passo per volta, spiegando le ragioni alla base del conflitto in Medio Oriente.
1. Le differenze religiose e ideologiche
L’Iran è una repubblica islamica a maggioranza sciita, mentre Israele è uno stato ebraico. Questo ha generato una percezione di minaccia reciproca e ha contribuito a una rivalità che va oltre la politica e si estende nella sfera identitaria e culturale.
Entrambi, infatti, rivendicano una leadership regionale e una identità religiosa distintiva.
L’Iran, in particolare, sostiene movimenti e gruppi sciiti nella regione, come Hezbollah in Libano e Hamas nei territori palestinesi, mentre Israele si impegna a proteggere gli interessi ebraici e a preservare la propria sicurezza nazionale.
2. Ambizioni territoriali
L’Iran aspira a essere una potenza dominante in Medio Oriente e cerca di estendere la propria sfera d’influenza attraverso il sostegno a gruppi e movimenti alleati e attraverso l’espansione della sua presenza militare nella regione. Hezbollah in Libano è uno dei principali beneficiari di questo sostegno iraniano.
D’altra parte, Israele percepisce questa crescente presenza iraniana come una minaccia diretta alla sua sicurezza e agisce per contrastare l’espansione sia attraverso azioni militari dirette che attraverso alleanze regionali con paesi che condividono le sue preoccupazioni.
3. La questione nucleare
Il programma nucleare iraniano è stato una fonte significativa di tensione nella regione e per altri attori internazionali.
Israele, in particolare, ha espresso profonde preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’Iran sviluppi armi nucleari, che potrebbero minacciare direttamente la sua esistenza stessa.
Questo ha portato a un’intensa pressione diplomatica e a sanzioni internazionali contro l’Iran.
Inoltre Israele ha anche implicitamente minacciato di condurre azioni militari preventive per ostacolare il programma nucleare iraniano.
4. Conflitto in Siria e Iraq
La guerra civile in Siria e la destabilizzazione dell’Iraq hanno contribuito ad aumentare le tensioni tra Iran e Israele.
Il primo ha sostenuto il governo siriano di Bashar al-Assad e ha sfruttato la situazione per consolidare la propria presenza militare e il proprio sostegno a Hezbollah, mentre Israele ha condotto attacchi aerei contro obiettivi iraniani in Siria e ha cercato di impedire il trasferimento di armi avanzate a Hezbollah.
In Iraq, le tensioni tra gruppi sostenuti dall’Iran e gruppi sostenuti da Israele hanno contribuito a peggiorare la situazione già instabile nel paese.
5. Interessi internazionali, la posizione degli USA
Gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo significativo nel perpetuare le tensioni tra Iran e Israele. Tradizionalmente sostengono Israele come principale alleato nella regione e hanno mantenuto una politica di confronto nei confronti dell’Iran, specialmente dopo la rivoluzione islamica del 1979.
Le politiche degli Stati Uniti hanno influenzato il comportamento di entrambi i paesi e hanno contribuito innalzare le tensioni nella regione.
La situazione attuale
Attualmente gli animi si sono riscaldati fino a quando, nelle prime ore di oggi, l’Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele: in campo droni e missili.
L’ultimo episodio, un’azione diretta e, in un certo senso, audace. Dopo una “pace fredda” – diciamo pure provvisoria – i due paesi stavano vivendo una fase di aperta ostilità fino al passo odierno.
Alla base del conflitto attuale c’è, ancora una volta, la determinazione dell’Iran a voler sostenere le proprie ragioni, difendendo i propri interessi e mantenendo una posizione di forza e preminenza nella regione.
Il conflitto in Medio Oriente ha messo in allarme il mondo intero e, mentre le grandi potenze osservano l’evolversi della situazione, pronte eventualmente a intervenire, in verità, la possibilità di una guerra tra le due rimane (ed è sempre stata) una preoccupazione reale, con implicazioni e conseguenze che travalicano i confini sia di Iran che Israele.