Corea del Nord, “guerra” a jeans e film stranieri. Kim Jong-un: “Sono pericolosi per la società”

Corea del Nord, “guerra” a jeans e film stranieri. Kim Jong-un: “Sono pericolosi per la società”

COREA DEL NORD – Guerra a tutto spiano da parte della Corea del Nord nei confronti di jeans attillati, film stranieri, tagli di capelli e linguaggi poco “consoni”.

Si tratta dell’ultima legge varata nel Paese asiatico controllato dalla dittatura di Kim Jong-un dove si sta cercando in tutti i modi di spegnere sul nascere le presunte minacce del “pensiero reazionario“.

Lo stesso dittatore nordocoreano ha sottolineato, tramite una lettera inviata alla Lega della Gioventù e riportata dal Rodong Sinmun, la volontà di voler reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti” tra i giovani.

Per Kim Jong-un appare prioritario fermare il linguaggio straniero, le acconciature, i vestiti e perfino i film provenienti oltre confine, in particolare le soap sudocoreane, elementi ritenuti “pericolosi” e “veleni” per la tenuta della società.

Al bando anche piercing e altre pratiche gradite. Il monito del leader della Corea del Nord è quello di impedire alla “cultura capitalista” di farsi strada nel Paese.

Immagine di repertorio