Il significato della Pasquetta non è chiaro a tutti. Perché si chiama Lunedì dell’Angelo? Ed è una festa esclusivamente religiosa? Sono queste le domande principali sulla giornata successiva alla Pasqua che, per pigrizia o per pensieri più importanti che girano per la mente, spesso rimangono senza risposta.
Per questo, approfittando di qualche momento di relax, cerchiamo di dare una risposta almeno ad alcuni quesiti.
Il Lunedì dell’Angelo, o – più “affettuosamente” – Pasquetta, è il giorno in cui la religione cristiana ricorda l’incontro tra l’Angelo e le donne giunte al sepolcro per onorare i resti di Gesù, crocifisso il venerdì precedente. Grazie a quell’incontro le tre donne – Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salomè – apprendono che Cristo è risorto, vincendo la morte, e che è tempo di annunciarlo a tutti coloro che hanno creduto alla sua Parola.
“Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui”, si legge nel Vangelo secondo Marco. Il giovane con la veste bianca non è altro che la figura di un Angelo, che appare ancora una volta per annunciare una buona novella.
Ed è quella buona novella che i cristiani festeggiano ogni anno il giorno dopo Pasqua (o, in alcune località, il martedì o in altre giornate specifiche). Tuttavia, sulla giornata giusta per festeggiare c’è un dubbio: se il giorno dopo Pasqua nei Vangeli è domenica (la Pasqua ebraica, infatti, si celebra di sabato), è giusto ricordare l’episodio di lunedì? Poco importa al di fuori dei dibattiti teologici, visto che da qualche decennio il nome “Pasquetta” ha rapidamente sostituito il nome religioso della festa.
D’altra parte, Lunedì dell’Angelo non è nemmeno il nome assegnato dalla Chiesa cattolica, che preferisce riferirsi alla giornata in questione come lunedì dell’Ottava di Pasqua. Non è una festa di precetto per i cattolici.
Le origini della Pasquetta, come abbiamo visto, sono tipicamente religiose. Pian piano, però, la Pasquetta è diventata anche una festa “civile”, un’occasione per godersi una giornata di vacanza in più (per le categorie che possono permettersi un tale piacere). Questo passaggio in Italia è iniziato dal Secondo Dopoguerra e ha avuto particolare successo tra la gente.
E durante questa giornata non si può fare a meno di trascorrere il tempo con la famiglia, possibilmente con gite o picnic all’aperto in programma quando possibile. Così il giorno dopo Pasqua si è trasformato da un evento con origine religiose a una giornata di divertimento genuino con i propri cari.
Foto di Rebekka D. da Pixabay
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