VENEZIA – “In realtà non si tratta di una grande passione, il Monopoly è un gioco che mi piace ma non è il mio preferito. Io ho incominciato a giocare – tutte le domeniche – quando ero bambino con mio padre e mio fratello ed erano molto forti, bravi e “cattivi” con me. Poi all’Università, in verità, facevo delle partite a Poker, mentre a Monopoly ci giocavo d’inverno, dopo le sciate con gli amici in montagna quando torni a casa alle 4 e devi tirare fino alle 8 di sera e non sai cosa fare“.
Inizia così la nostra chiacchierata con Nicolò Falcone, attuale campione del Mondo di Monopoly che lavora per il Comune di Venezia e fa anche il comico.
Intervenuto ai microfoni di NewSicilia, Nicolò ci ha raccontato tutto l’excursus che l’ha portato fino alla vittoria mondiale. Tutto inizia da un “Pop-up“, apparso quasi per caso: “Un giorno ero in ufficio ed è venuto fuori un pop-up su Internet che diceva ‘Sei forte a Monopoly? Vuoi vincere un viaggio in Cina?’ ed io ho detto ‘Sì’, ho cliccato e con 2 amici con cui vado a sciare ci siamo iscritti ai tornei regionali. Siamo andati un pomeriggio, prima abbiamo pranzato, alle 3 ci siamo recati in questa ludoteca e abbiamo giocato 2/3 partite. Durante il torneo, io sono arrivato terzo, un altro mio amico primo, l’altro è stato eliminato. Quindi in 2 ci siamo qualificati alle Nazionali“.
“L’anno dopo con le rispettive compagne abbiamo fatto un weekend a Milano e uno dei tre giorni siamo andati a giocare (con le compagne arrabbiate perché volevano tornare a Venezia!) e ho vinto. A quel punto il mio premio è stato un viaggio per 2 in Cina e sono andato con quella che poi è diventata la mia attuale moglie, siamo stati via una ventina di giorni“, continua.
Inoltre: “All’inizio del viaggio, siamo andati a Macao dove per un giorno ho giocato in un mega hotel e ho vinto il contenuto della scatola in dollari (20.580 dollari) e da allora sono il campione del Mondo. L’anno scorso ci doveva essere il nuovo Mondiale in occasione degli 85 anni del Monopoly ma non c’è stato per via della pandemia. Adesso non è ancora ufficiale quando si svolgerà, può essere quest’anno ad Hong Kong (questa è la voce che gira)“.
Ma scendiamo più nel vivo del discorso. Tutti sappiamo che una perfetta partita a Monopoly è un mix di strategia, astuzia e dimestichezza. Ci sono, però, anche delle tattiche da conoscere e da mettere in pratica. In esclusiva, Nicolò Falcone ci ha svelato come fare.
“Le 3 ‘regolette’ per diventare bravi sono:
Attenzione anche a non commettere passi falsi: gli errori mascherati da “tattiche” possono condurci inevitabilmente a perdere la partita a Monopoly. Come accennato, in alcuni casi (moltissimi in verità), abbiamo sempre “giocato male”. Sbaglio imperdonabile, infatti, è puntare sui contratti “viola”, Parco della Vittoria e Viale Dei Giardini, il sogno di tutti perché a questi è collegata una vincita migliore in caso di fermata.
Ma, in verità, non è affatto conveniente. Il vincitore del Mondo di Monopoly, infatti, ci ha spiegato: “Ce ne sono solo due, costa tantissimo costruirci su, si trovano alla fine del tabellone, dopo tutte le caselle che ti possono far saltare di qua e di là. Sconsigliati“.
Occorre anche sfatare subito un falso mito: il Monopoly non è un gioco lungo. “L’altro errore grave è non conoscere le regole e inventarle al momento. Questo prolunga tantissimo la partita. Uno dei difetti del Monopoly è che si dice sia eccessivamente dispendioso in termini di tempo, in realtà il problema non c’è, è solo che le persone non sanno le regole“, specifica Nicolò.
Per esemplificare: “Molti, ogni volta che devono pagare qualcosa alla banca, mettono i soldi al centro del tabellone e quando si finisce nella casella ‘Parcheggio gratuito’ si prendono tutti i soldi come se fosse una lotteria. Questo allunga il gioco di brutto e non va bene! Oppure altri pretendono che si possa costruire solo quando è il proprio turno: non è assolutamente così, si può fare in ogni momento prima del lancio dei dadi“.
Inoltre: “Prima che il Monopoly venisse ricomprato – nel 2009 – da Hasbro era di proprietà di Editrice Giochi e aveva cambiato un po’ le regole. Con la versione ‘vecchia’, in base al numero dei partecipanti, si consegnavano un determinato numero di contratti che si dovevano pagare all’inizio. Adesso si parte con 1.500 e si gira. Man mano che si finisce su una casella si può comprare la proprietà, non prima“.
Oltre a questo, il nostro intervistato ci ha detto qualcosa in più su di lui: “Mi piacciono tanto anche gli scacchi. Per quanto riguarda i giochi di società, c’è stato un periodo che con un amico giocavo a Whitechapel, però per quanto riguarda i giochi da tavolo non è che ne conosca tantissimi. Solo qualcuno, ma non sono un mega fan. Mi piacciono ma non sono un appassionato, non li colleziono“.
In più, Nicolò è anche un comico, seppur ostacolato in qualche modo dalla pandemia in atto: “In questo momento mi sto dedicando molto al mio lavoro in Comune e tengo le ferie per poter fare comicità. Nel caso di specie, non ho potuto fare vacanze e quindi sto lavorando tantissimo. Sto partecipando anche a un programma online su Twich con Francesco De Carlo e Francesco Lancia che si chiama ‘Tutti a casa’ e sono molto contento di prenderne parte. Poi aspetto il prossimo Mondiale di Monopoly“.
Ci sono dei “principi” che applichi nel gioco e anche nella vita? A questo interrogativo, Nicolò Falcone ha risposto: “Così come nel gioco del Monopoly, che è molto aleatorio, nella vita cerco sempre di capire quali sono le cose che dipendono da me e quali no”.
“Se giochi bene ma lanci i dadi sfortunati, perdi. In quei casi, inutile arrabbiarsi, si farà un’altra partita. Nella vita cerco di evitare di arrabbiarmi per le cose che esulano da me e che non posso migliorare“, conclude.
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