Oggi, quasi alle porte del 2025, non è una novità trovare tra gli articoli consigliati una ricetta di un menù a base “veggy” o un approfondimento su questo stile di vita: sono in molti a intraprendere questa scelta, tanto che certa gente potrebbe quasi considerarla come la moda del momento.
Non in molti, però, sanno che esiste una giornata interamente dedicata al veganismo, ed è proprio l’1 novembre; ebbene, il giorno di ognissanti.
Veganismo come moda o stile di vita?
L’adozione di diete a base vegetale è ormai un fenomeno diffuso, e ogni anno sempre più persone scelgono di ridurre o eliminare il consumo di carne e prodotti animali. Il veganismo, inizialmente riservato a una cerchia ristretta di persone, è diventato popolare grazie anche alla maggiore disponibilità di informazioni sui benefici di questa dieta e agli effetti dell’industria della carne sull’ambiente.
Siti web, blog di cucina e influencer hanno contribuito a fare luce su ricette e consigli alimentari “veggy,” un’onda che alcuni vedono come un semplice trend, mentre altri come una presa di consapevolezza verso uno stile di vita etico e sostenibile.
Le origini di questa giornata: quest’anno sono 30 anni dall’istituzione
La domanda che sorge spontanea è perché proprio il primo novembre e se esiste una correlazione con “el día de los muertos”.
In realtà, è pura casualità: la giornata mondiale del veganismo venne istituita nel 1994 nel Regno Unito da Louise Wallis, allora presidente di The Vegan Society, per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’organizzazione e per diffondere i principi di questo stile di vita.
Crescente interesse per il veganismo
I dati parlano chiaro: sempre più persone scelgono di escludere dalla loro alimentazione ogni prodotto di origine animale, per motivi etici, ambientali o di salute. Secondo recenti studi, il numero di vegani nel mondo è in costante aumento e anche in Italia si registra un trend positivo.
Si stima che tra vegani e vegetariani si contino circa un miliardo di persone: ebbene, circa il 14% della popolazione mondiale.
Vegetariani o vegani? Facciamo chiarezza
Nel linguaggio parlato, non in pochi fanno confusione tra vegetariani e vegani, ma la differenza c’è ed è notevole.
I vegetariani escludono dalla loro dieta la carne, ma possono consumare altri prodotti di origine animale come latte, uova e formaggi.
I vegani, invece, seguono una filosofia più rigida, evitando non solo carne e pesce, ma anche latte, uova, miele e ogni prodotto animale. Molti vegani scelgono prodotti cosmetici e di abbigliamento cruelty–free, mostrando una coerenza etica anche oltre la cucina, per rispettare al massimo la vita degli animali.
L’Asia è il continente con la più alta percentuale di vegani (9%) e Tel Aviv, nota per i suoi 400 ristoranti vegani, è soprannominata la capitale mondiale del veganismo. I sapori mediterranei si fondono qui con quelli orientali, offrendo un’esperienza culinaria ricca e varia, capace di conquistare anche chi ama la carne.
Focus sulla Sicilia: piatti vegani della nostra isola
Tornando alla nostra isola, anche la Sicilia offre una ricca varietà di piatti vegani, spesso rivisitazioni di ricette tradizionali. Chi pensa che la cucina vegan sia povera e monotona, dovrebbe provare la caponata senza uova, gli arancini al nero di seppia con ripieno di verdure, o le numerose varianti di pasta con sughi a base di verdure di stagione.
E per chi cerca un dolce, le granite siciliane con frutta fresca sono un’ottima alternativa.