Giornata Internazionale dell’insegnante: il solco indelebile che lasciano i professori

Giornata Internazionale dell’insegnante: il solco indelebile che lasciano i professori

Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo“. Queste parole di Malala Yousafzai, Premio Nobel per la Pace, esprimono l’essenza dell’istruzione e del ruolo insostituibile degli insegnanti.

Non c’è frase migliore per celebrare la Giornata Internazionale dell’Insegnante, che ricorre oggi 5 ottobre, riconoscendo il valore di chi quotidianamente forma, ispira e guida le generazioni future.

Cosa rappresentano gli insegnanti per gli studenti

Il contributo degli insegnanti va oltre la semplice trasmissione di conoscenze. Essi sono mentori, modelli di comportamento e portatori di valori; ebbene, lo mio maestro e ’l mio autore, come ha ben scritto Dante.

“L’insegnante ideale non si limita a trasmettere il programma didattico, ma diventa un modello per gli studenti, influenzandoli in modo profondo e spesso inconsapevole. Gli insegnanti che riescono a trasmettere passione e comprensione, non solo per la materia ma per la vita stessa, possono aiutare i ragazzi a scoprire le proprie vocazioni e a prendere decisioni più consapevoli e serene.”

La dottoressa Raffaella Bonforte, psicologa, ha descritto così il ruolo dell’insegnante durante un’intervista di qualche settimana fa, in cui si è approfondito il tema delle decisioni universitarie e personali degli adolescenti.

Il ruolo dell’insegnante vada ben oltre la funzione accademica, configurandosi come un vero e proprio supporto psicologico ed emotivo per i giovani. In un’epoca segnata da incertezze e pressioni sociali, l’insegnante diventa un punto di riferimento stabile e fidato, capace di fornire strumenti non solo per comprendere il mondo, ma per affrontarlo con coraggio e fiducia.

Il ruolo dell’AI nell’istruzione

Recentemente, è stato introdotto a Londra un corso “innovativo” dove le intelligenze artificiali hanno sostituito i docenti in diverse materie. Questo progresso tecnologico ha generato un acceso dibattito sull’efficacia di questi sistemi nell’educazione. Sebbene l’intelligenza artificiale possa rappresentare un supporto efficace, migliorando l’accesso all’informazione e alleggerendo alcuni carichi didattici, essa non può sostituire la figura del professore. Il contatto umano tra insegnante e studente è fondamentale.

Il processo educativo non è fatto solo di nozioni e concetti, ma anche di emozioni, empatia e motivazione – tutti elementi che una macchina non può replicare.

Il rapporto insegnante-alunno è imprescindibile

L’insegnante non è solo un trasmettitore di informazioni, ma un modello di riferimento, una guida che stimola lo sviluppo critico e umano degli studenti. Frantumare questo rapporto in favore di un’istruzione puramente digitale significa privare i giovani di un elemento essenziale della loro crescita: l’interazione emotiva e relazionale che contribuisce a costruire non solo il sapere, ma anche la persona.

Gli strumenti tecnologici, compresi i computer e le intelligenze artificiali, possono essere utili, ma non imprescindibili: non saranno mai in grado di sostituire l’empatia, il sostegno e l’ispirazione che solo un insegnante in carne e ossa può offrire.